Siamo nuovamente in balia degli umori di un sindaco che, ha la presunzione di conoscere meglio degli studi degli epidemiologi e delle autorità regionali e nazionali la situazione dei contagi.
“Non c’è correlazione tra aumento dei contagi e apertura della scuola. Questa è la conclusione a cui arriva uno studio condotto da una squadra di epidemiologi, medici, biologi e statistici tra cui Sara Gandini dello Ieo di Milano e spiegato dal Corriere della Sera.”
Mentre tutte le evidenze dimostrano il contrario il Sindaco Tidei sulla base di dati che conosce solo lui, si fa paladino della difesa della nostra salute e in un post su facebook di sabato sera (forse si crede un capo di stato di qualche regime dittatoriale) ci comunica che le scuole – nei giorni in cui governo nazionale e Regione Lazio hanno deciso di riaprirle – rimarranno chiuse.
“Gli asili, le scuole elementari e medie riapriranno nel Lazio a partire da martedì 30 marzo. Resteranno aperte anche mercoledì 31 marzo, poi cominceranno le feste di Pasqua. Gli studenti delle superiori, invece, continueranno con la didattica a distanza. Dopo le vacanze potrebbero tornare in classe anche loro.”
https://www.fanpage.it/roma/rientro-a-scuola-dal-30-marzo-nel-lazio-zona-arancione/
Non solo, a ciò si aggiunge la strana coincidenza oraria della decisione nella stessa direzione del Sindaco di Tolfa.
Insomma, una settimana prima chiamava i turisti a mangiare sulle centinaia di tavoli dei ristoranti sulla spiaggia, poi emanava l’ordinanza con la quale chiudeva giardini, parchi e aree verdi (grazie al cielo molto cittadini si sono ben guardati da rispettare), adesso se la prende con i bambini, i genitori e le scuole.
Riteniamo a questo punto necessario che non solo le forze di opposizione ma, gli stessi consiglieri di maggioranza inizino a mettere un freno a queste manie di protagonismo non richiesto. La situazione non è più tollerabile. È dunque evidente che anche con il sostegno di associazioni e numerosi cittadini – che soffrono i disagi generati da una simile gestione dell’emergenza – sia necessaria una più visibile e corposa manifestazione di pubblico dissenso, per mettere il Sindaco di fronte alle sue responsabilità.
Non quelle prodotte da contraddittorie ordinanze da arruffapopoli, a discapito di chi non fa parte della sua camarilla ma, quelle di un Sindaco di tutti i cittadini che vanno ascoltati per poter assumere le migliori decisioni. Quelle più efficaci e convenienti ad una sana e sicura convivenza civile, senza far produrre risentimenti e conflitti da guerra tra poveri, in perfetto stile divide et impera.
Il direttivo del Centro Studi Aurhelio