La settimana scorsa è passata con un ulteriore nulla di fatto, riguardo la questione della prossima stagione balneare. A fronte della sbandierata delibera, di una disarmante ovvietà, che consente agli stabilimenti balneari di aprire tutto l’anno – opportunità che potrebbe forse garantire un 10% del totale dei gestori, va registrata l’ancora più grave presa in giro dei possessori delle seconde case o coloro che hanno una casa per vacanze. Con la serie di confusionarie ordinanze sindacali che sono andate a sovrapporsi, alle indicazioni del governo e a quelle della Regione Lazio, in forma ancora più stringente, si è giunti a vietare la nostra costa il sabato e la domenica. Giorni, nei quali si sarebbero potuti attrarre gli storici amanti del nostro territorio e quelli che avrebbero potuto approfittare per dargli uno sguardo e magari sceglierlo come luogo per trascorrere le vacanze estive o fare un investimento. Non solo, con un imbarazzante analisi del rapporto tra positivi veri e fasulli e popolazione totale, il Sindaco non ha perso occasione di minacciare nuovamente chiusure e punizioni, urbi et orbi, in stile novello Torquemada; ha inoltre impallinato il comandante della polizia municipale con uno scatto rubato da un delatore, postato e poi cancellato da facebook. Oltre a tutto questo, ancora non è arrivata la smentita circa l’idea di affidare ai privati i tratti di spiaggia e costa libera, in ragione dell’idea degli eventuali assembramenti che potrebbero determinarsi su quest’ultimi. Non siamo degli avvocati, nè tantomeno dei giurisperiti ma, ci pare opportuno portare all’attenzione che non è lecito, proibire di godere di un bene pubblico, per evitare un presunto illecito. Sarebbe come proibire di percorrere una strada perché si presume che qualcuno possa compiere una infrazione e ciò per almeno due motivi. Il primo, perché secondo questo criterio in futuro si potrebbe disporre di qualsiasi di bene pubblico a fini privati, il secondo perché lascerebbe da pensare alla precisa volontà di determinare precisi favoritismi.
Facciamo appello a tutta la popolazione, soprattutto a quelle categorie produttive che risentono fortemente dall’atteggiamento dispotico del sindaco, ai membri della sua maggioranza, a quelli dell’opposizione, ma anche e soprattutto a chi della maggioranza di centro destra, ha governato per 10 anni e che ora si è liquefatto come neve al sole, come se fare politica sia solo amministrare una città. Giovedì ci sarà consiglio comunale, l’orario è scomodo si sa, però facciamoci sentire.

Il consiglio direttivo del Centro Studi Aurhelio

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