C’è da rimanere paralizzati per l’atteggiamento inadeguato dei tre moschettieri del turismo di Santa Marinella che, da una settimana a questa parte, si autocelebrano sui palchi e nelle dichiarazioni sui media locali e sui rispettivi profili social. Praticamente dal 29 agosto il Sindaco Tidei, l’assessore ai servizi sociali D’Emilio e la delegata Chegia si sperticano con complimenti rivolti a loro stessi per il programma che loro stessi hanno prodotto. Roba da non crederci.
Aldilà del fatto che anche un scolaro delle elementari, sa che l’estate termina intorno il 21 settembre, lascia sbigottiti l’atteggiamento assunto. Da una parte, il 30 agosto il sindaco dal cilindro tira fuori la disponibilità a far tenere aperti gli stabilimenti anche d’inverno, dimenticandosi che avrebbe dovuto comunicarlo casomai a giugno, per dare tempo agli imprenditori di organizzarsi; dall’altra D’Emilio e la Chegia ci danno direttamente appuntamento ai festeggiamenti per natale, dimenticandosi che di mezzo c’è una stagione chiamata autunno. Quest’ultima, del resto, fa il paio con la primavera cioè una delle due stagioni nelle quali l’amministrazione dovrebbe investire di più, per la tanto sospirata destagionalizzazione. Invece no, dall’alto della progettazione per l’incoming turistico integrato, tra un palco lasciato a marcire su Largo Gentilucci, una acchitata del Natale per le pastorelle funky e i cantanti soul, ci ritroviamo sempre allo stesso punto. Il periodo nel quale investire energie, comunicazione e investimenti, è interessato dai bilanci e magari anche da un bel project financing per un parcheggio multipiano, laddove tra luglio ed agosto, hanno trovato parcheggio serenamente i 90 mila presenti nella cittadina.
Noi ribadiamo la nostra proposta, istituire un tavolo permanente sul turismo, presieduto da un delegato nominato dal Sindaco che possa vedere rappresentate tutte le categorie che concorrono allo sviluppo del comparto. Un tavolo permanente di progettazione e sviluppo munito di competenze e capace di fungere da volano per il territorio e per far dialogare quest’ultimo con tutto il comprensorio. Tertium non datur.
Il direttivo del Centro Studi Aurhelio