Lo avevamo ampiamente anticipato a giugno: la scelta di unire i due mercati rionali alla Pirgus per posizione e porzione di spazio individuata, per la densità che si sarebbe creata e per l’incapacità di gestire i flussi, è totalmente sbagliata.
Non solo si sono creati disagi per i cittadini con scarsa mobilità ma addirittura sul piano della concorrenza, oggi vediamo infatti un deciso aumento dei prezzi sulla rete commerciale stanziale, con grave nocumento delle tasche dei cittadini meno abbienti. Anziché creare maggiori aree per il commercio ambulante, per decongestionare gli assembramenti, abbiamo assistito all’infausta scelta opposta. Aldilà della totale assenza di lungimiranza, nel formulare proposte alternative, concedendo anche permessi per stazionamenti itineranti per chi ne ha diritto, dobbiamo assistere alla incapacità di comprendere che il problema sono gli assembramenti – cioè i luoghi dove si determinano – e non il come evitarli e sui quali vigilare e nel caso sanzionare. Con il solito schema “io chiudo, io faccio aprire, io faccio richiudere” si crede di risolvere i problemi con le formulette magiche che in realtà non tengono conto delle fasce sociali più deboli. Se l’emergenza covid permane e dobbiamo convivere con essa, non ci sono assembramenti in supermarket e centri commerciali? Tidei revochi immediatamente l’ordinanza, faccia tornare gli ambulanti a lavorare e i cittadini ad acquistare i prodotti locali e vantaggiosi. Scelte tiranniche a zig zar non sono utili per il paese. Ora basta.
Il direttivo del Centro Studi Aurhelio