Avviato il monitoraggio sul territorio comunale di Santa Marinella per stabilire la quantità di bombole d’ossigeno.
Per una volta il responsabile del Centro Studi Aurhelio ha segnalato una situazione che riteniamo sia doveroso verificare per far sì che non si ripeta quanto accaduto nelle prime fasi della pandemia quando a scarseggiare furono le mascherine.
Sappiamo, infatti come denunciato anche dall’ Ordine dei Medici di Roma che in tutta Italia mancano all’appello, perché non sono stati riportati i vuoti di oltre un milione di bombole.
A mancare non è l’ossigeno, che viene prodotto in sufficienza, ma il contenitore in cui metterlo per poterlo somministrare ai pazienti Covid.
Molti parenti di pazienti deceduti, ad esempio, buttano le bombole dopo averle usate, anche perché non c’è informazione in merito.
In molti casi invece, i contenitori vuoti giacciono nei magazzini di farmacie o strutture sanitarie.
«Una giusta segnalazione – ha riferito il sindaco Tidei – e anche se non è competenza del comune, ritengo doveroso impegnarmi su questo fronte e, giustamente, ho già delegato l’assessore Renzo Barbazza che anche nella sua veste professionale di medico ospedaliero si è già attivato e sta verificando se esistono delle criticità».
Normalmente, infatti, le bombole d’ossigeno sono prese a noleggio dalla Asl e di solito quando il bisogno termina, sono restituite, così da poter essere ricaricate e fornite ad altri pazienti. «A tal proposito – afferma Barbazza in attesa di aver un riscontro dalle farmacie e depositi di zona, è importante in questo momento d’indubbia emergenza sanitaria, sensibilizzare la popolazione affinché nessuno si trattenga in deposito una bombola se non ha più necessità di utilizzarla».
La situazione è perfettamente sotto controllo presso la postazione d’emergenza dell’Ares 118 di Santa Marinella dove la fornitura di bombole è costante e non si verifica alcun disservizio.