Santa Marinella, Comitato 10 Febbraio: “Il Consigliere D’Emilio con educazione e rispetto, corregga le sue dichiarazioni perché vogliamo evitare la denuncia”
Nella giornata di Domenica, abbiamo appreso da alcuni organi di stampa, delle dichiarazioni raccogliticce e totalmente false rilasciate dal Consigliere Pierluigi D’Emilio di Italia Viva, circa dei fatti d cronaca avvenuti recentemente in città.
In una sua nota “stigmatizza l’atteggiamento dei responsabili del Comitato 14 Febbraio (sic) che in una manifestazione indetta nei pressi del Monumento ai Caduti ha sostituito il nome di una strada con quello di una giovane ragazza morta nelle foibe istriane.” Aldilà dell’imbarazzo, riguardo gli errori maccheronici e l’approssimazione di quelle dichiarazioni, rimaniamo totalmente sgomenti, di fronte alla totale falsità delle dichiarazioni, nelle quali ci coinvolge in fatti ai quali non siamo assolutamente associabili. Pertanto a tale riguardo, non solo lo invitiamo a correggersi pubblicamente ma addirittura – qualora ne abbia il coraggio – a dire tutta la verità su dove fossero effettivamente affisse quelle targhe e da chi e quando, sono state tolte, come ha ampiamente riportato sui social network. La manifestazione denominata “Una Rosa per Norma” svoltasi tra l’altro alla presenza di forze di polizia e carabinieri, è inserita in un percorso istituzionale di richiesta di intestazione di una via per Norma Cossetto, alla quale tra l’altro il Sindaco Tidei, ha pubblicamente dichiarato – a nome della maggioranza – di essere favorevole. Essendo tra l’altro un luogo monitorato dalle telecamere del Comune – sempre se funzionanti e con le registrazioni custodite – si potrà verificare come sono andate effettivamente le cose.
Singolare oltremodo che – un rappresentante delle istituzioni – si presti per l’ennesima volta, ad armare una gazzarra, tesa solo a pregiudicare questa legittima iniziativa, largamente condivisa da tanti cittadini.
Le bugie hanno le gambe corte: consigliamo al consigliere D’Emilio di ravvedersi per tempo anche perché, al termine dello stesso articolo – non solo parla di chi “inneggia alle foibe”, quando avrebbe dovuto rispettare chi casomai, istituzionalmente, commemora “il giorno del ricordo” dedicato ai martiri delle Foibe ma – addirittura, parla di chi chi diserta il 25 aprile, quando lo ha disertato lui stesso.
Massimiliano Baldacci
Responsabile locale del Comitato 10 Febbraio