Comitato 2 ottobre. Lavori idraulici via delle Colonie/fosso Bellavista
“I lavori infiniti di via delle Colonie pongono molti interrogativi sulla reale capacità di gestione delle opere, specie se “grandi”, da parte dell’Assessorato Lavori Pubblici; sulle capacità contrattuali e di appalto da parte dell’Amministrazione comunale; sull’effettiva verifica delle soluzioni tecniche e progettuali adottate; infine sulla qualità delle opere realizzate. La drammatica situazione dei mille cantieri, diventati pluriennali, è sotto gli occhi di tutti, così come la mancata attuazione di reali azioni per la sicurezza del nostro territorio, già identificato come uno di quelli a maggior rischio idrogeologico. Ma il materiale di risulta del cantiere di via delle Colonie, accumulato in una sorta di discarica abusiva a lato della stessa strada, ci convince ora a far presente una specifica perplessità.
Il “Comitato 2 ottobre”, occupandosi principalmente di territorio ed in particolare di rischio idrogeologico, vuole segnalare con preoccupazione uno specifico aspetto: la presenza di una condotta in cemento di grande diametro realizzata sotto il manto stradale e proveniente dalla rotonda via delle Colonie/via Punico in corrispondenza del ponticello sul piccolo fosso Bellavista (in prossimità del cancello di accesso della palestra delle scuole medie). Stante la situazione idraulica disastrata del fosso Bellavista (in gran parte tombato o comunque confinato strettamente da argini cementati) ci si interroga sulla provenienza della condotta, sulla sua portata e sugli effetti di tale portata, in caso di forti piogge, nel suddetto fosso. Ovviamente le domande sono state rivolte, dettagliatamente, formalmente e per iscritto all’Ufficio Tecnico (data 28 gennaio 2014 n. prot. 0001479), all’Assessore LLPP (data 30 ottobre 2014 n. prot. 001883) e al Sindaco (data 17 luglio 2015 n. prot. 00018134). I quesiti posti erano di ordine tecnico e corredati di adeguata documentazione sullo stato dei luoghi ma nessuna delle tre lettere ha ricevuto risposta.
Dobbiamo desumerne che gli interpellati, sia tecnici che politici, non abbiano idea della situazione? Oppure che il problema sollevato sia insignificante? Oppure ancora che un comitato di cittadini preoccupato del rischio idrogeologico non meriti nessuna forma di risposta?
Speriamo di non dover mai essere costretti a dire “l’avevamo detto”.
Lo ha comunicato il Comitato 2 ottobre.