Una nostra concittadina ha in questi giorni dato voce ad una problematica che colpisce ben 26 famiglie della nostra città: la mancata erogazione degli assegni di grave disabilità. Molti sono i punti che lasciano l’amaro in bocca. Fermo restando che la competenza dei pagamenti delle indennità non è della nostra amministrazione, abbiamo tutti assistito ad un triste scambio di accuse tra assessore in carica ed assessore dimissionario, il tutto condito da dichiarazioni di impegno da parte del Primo cittadino, prontamente disilluse.
La cittadinanza, reattiva, avrebbe voluto organizzare una raccolta fondi di sostegno. La nostra concittadina ha dichiarato di aver smosso le acque per una questione di diritto, non di bisogno. L’associazione Orgoglio cittadino si chiede invece quale sia invece la situazione delle altre 25 famiglie che attendono anch’esse che la burocrazia analizzi dei certificati. E’ possibile che i nostri servizi sociali, nell’anno del covid, non siano in grado di sostenere situazioni gravissime come queste? Abbiamo idea di quanto questo anno pandemico abbia accresciuto le difficoltà delle famiglie della nostra città che devono essere affrontate in solitudine? Com’è stato possibile che i nostri eletti, a conoscenza delle difficoltà amministrative, non siano stati in grado di fare azioni concrete e di ottenere sostegno? A cosa servono allora i servizi sociali e gli eletti, ma se non a sostenere e perorare di fronte alle autorità competenti le situazioni critiche del nostro territorio? Se non servono, se non sostengono, se non si è capaci di presentare al distretto sanitario di riferimento (Distretto 1 ASL Roma 4) un piano triennale corrispondente ai bisogni reali della città, allora non serve nemmeno un assessore. Risparmiamoci i costi dell’indennità mensile che noi cittadini paghiamo con le nostre tasse. Se non si ha diritto ad un’indennità per una disabilità gravissima, non la deve ricevere un politico che non fa niente!
Abbiamo una sola certezza: la dinamica di comunicazione del “nostro” Sindaco è sempre la stessa. Trovare qualcuno a cui dare la colpa. Dato che non è colpa del dissesto o dell’amministrazione precedente, stavolta abbiamo puntato ad una nuova causa: il covid. La prossima volta sarà colpa del tempo metereologico.