Beata ignoranza, perché almeno restando all’oscuro di tutto, compresi le leggi dello stato, i fatti di cronaca mondiale e i decreti ministeriali, si riesce a vivere nel mondo delle favole, credendoci e raccontandole.
Nulla di grave se però ad ignorare nel senso letterale e non di certo dispregiativo del verbo, inteso solo come sinonimo di non conoscere, le leggi le norme e i decreti del presidente della Repubblica siano personaggi che aspirano, convinti di averne le qualità e capacità a divenire amministratori comunali e seguitano a gettare fumo negli occhi a i cittadini, e mi riferisco agli adepti del comitato bene Comune , ai consiglieri del Paese che Vorrei a quel gruppo di comunisti asintomatici che vanno a braccetto con esponenti della destra estremista che dimostrando di essere o poco informati o in perfetta malafede accusano il sottoscritto e la mia maggioranza di non voler indire un referendum consultivo, che dunque non sortirà alcun effetto concreto, il prossimo mese di giugno. Ma lo sanno o fanno finta di non saperlo che il governo ha sospeso e rinviato, nella migliore delle ipotesi al prossimo autunno tutte le consultazioni elettorali? O forse immaginano che a Santa Marinella si possa agire in deroga. Ma non scherziamo e prima di lanciare accuse e critiche strumentali si facciano un esame di coscienza. Sempre che il voler imprimere una siffatta accelerazione non serva a coprire qualche altra malefatta. Come ad esempio le firme doppie o triple riscontrate ai controlli in atto sui fogli di sottoscrizione alla richiesta del referendum consultivo. Credo che, alla fine, depennati tutti i doppioni, il numero dei firmatari sia molto più esiguo di quello millantato dal comitato, un’esigua percentuale di cittadini cui, va tutto il mio massimo rispetto per aver espresso la loro volontà di accedere ad un referendum ma che certo non rappresentano che un dieci per cento dell’elettorato e non quella maggioranza a assoluta di elettori di Santa Marinella che, sempre a detta dei referenti del comitato, sono ben felici di insultare e denigrare il sottoscritto e i componenti dell’attuale maggioranza. Se e quando la pandemia ci consentirà, ma non potrò essere certo io quale sindaco ma solo il capo del Governo o dello Stato a deciderlo si potrà tornare alle urne il referendum che è solo consultivo, costerà almeno 70 mila euro di soldi pubblici che dovranno essere sottratti da altre voci di bilancio destinate ad opere più necessarie e meritevoli. Non vado oltre perché solo al termine dell’esamina delle liste dei firmatari della sottoscrizione potremo sapere con certezza se ci sono gli estremi per indire il referendum ma, fino ad allora, invito tutti gli espertissimi componenti del comitato a seguire un seminario on line di aggiornamento e a finirla di insultare e apostrofare i tanti cittadini o i consiglieri comunali che non la pensano come loro poiché non fanno altro che confermare qualora ce ne fosse bisogno, di essere loro i primi a non aver alcun rispetto della regola della democrazia e della libertà di pensiero due valori a mio parere irrinunciabili.
Il Sindaco Pietro Tidei