La segretaria comunale di Santa Marinella, Dott.ssa Susanna Calandra ha già provveduto a revocare l’atto di revoca in autotutela della graduatoria degli aventi diritto per un alloggio popolare, disposta di sua iniziativa, dall’attuale responsabile dell’ufficio dei servizio sociali del comune. La stessa mi ha annunciato di volersi dimettere dal suo incarico, perché ritiene di non poter far fronte al peso delle responsabilità e delle incombenze che il suo ruolo le impone. Si è trattato dunque solo di uno spiacevole equivoco, al quale è stato posto rimedio in tempi brevissimi e senza che ci possano essere conseguenze per tutti i cittadini che sono stati inseriti nell’elenco e che legittimamente aspirano a ottenere un casa.  La responsabile dei servizi sociali ha agito senza parlarne prima con il sottoscritto o con altri esponenti dell’amministrazione e soprattutto senza acquisire il parere anche di un legale che, sicuramente le avrebbe consigliato di non commettere un tale grossolano errore.  Non esistevano, infatti, i presupposti per disporre un annullamento in autotutela di una graduatoria già in vigore e che comunque come prescrive la legge, va rivista e aggiornata per ben due volte l’anno. Inoltre appare davvero fuori di ogni logica che la responsabile in questione abbia deciso all’improvviso di annullare in autotutele quest’atto dopo aver, lei stessa comunicato all’Ater, il nome della prima in graduatoria che aveva diritto a prendere possesso dell’immobile disponibile in via Carducci.  Ci tengo altresì a specificare che tale graduatoria è stata fatta con la supervisione di due segretari comunali èd e stata redatta da tre funzionari competenti e con pluriennale esperienza. Per questo non è giustificabile il fatto che all’improvviso una singola dipendente ritenga di poter annullare, in totale autonomia un atto sottoposto già a diversi controlli amministrativi. Mi corre l’obbligo, per onestà intellettuale, pur non avendo alcuna responsabilità su quanto accaduto, essendone venuto a conoscenza solo a cose fatte, di scusarmi, personalmente  e a nome dell’amministrazione, con tutti i cittadini presenti in graduatoria che hanno temuto potessero essere e lesi i loro diritti. Con l’atto a firma della segretaria comunale è stata scritta la parola “fine” a questo errore, ma è ovvio che, a questo punto, resterò io in attesa delle dimissioni  della dirigente che ha dimostrato, in questo frangente, di non avere sufficiente motivazione e volontà per svolgere il non facile ruolo di responsabile di un ufficio di grande rilevanza come quello dei servizi sociali”
Avv Pietro Tidei
image_pdfScarica articolo (pdf)image_printStampa articolo

Lascia un commento

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com