TIDEI – Rivolgo un caloroso ringraziamento a tutti coloro che hanno onorato con la loro presenza (istituzioni militari, civili e religiose) questo appuntamento di commemorazione del sedicesimo Anniversario dei caduti di Nassirya.
Di fronte alle primavere arabe ed allo straordinario movimento popolare per la democrazia sorto in alcuni Paesi del Nord – Africa e del Medio Oriente, non possiamo non ricordare l’impegno svolto dagli Italiani nel sostenere la legittima rivendicazione di queste popolazioni ed il loro diritto ad un’esistenza libera da qualunque forma di oppressione, sia essa politica o religiosa. Allo stesso modo, dunque, non possiamo dimenticare coloro che a questa causa hanno donato il bene più prezioso, vale a dire la propria vita.
Il nome di Nassirya, come purtroppo quello di numerosi altri teatri di guerra, è destinato a restare impresso nella storia d’Italia perché in quelle terre lontane si è consumato il sacrificio di 19 italiani: 12 Carabinieri, 5 militari dell’Esercito e 2 civili che si trovavano in Iraq in missione di pace per aiutare quel Paese e quel popolo a ricostruire le fondamenta di una nazione libera e democratica.
Proprio a partire dai tragici fatti di Nassirya, l’Italia ha di nuovo imparato a considerarsi come Patria e a riconoscere i suoi eroi. Si è manifestata, ad ogni anniversario, nel sacrificio di coloro che lì lasciarono la vita, ma anche nella compostezza e nella dignità dei familiari, amici, compagni d’armi che hanno costituito un piccolo deposito di orgoglio da cui attingere per il futuro.
Sono trascorsi sedici anni da quel tragico evento ma sono rimasti intatti la commozione e il riconoscimento riservati dalla maggioranza degli italiani al ricordo degli eroi caduti in quella terra.
E’ doveroso inoltre ricordare i recentissimi attacchi in Iraq. Nell’attacco al contingente italiano impegnato nella lotta al terrorismo transnazionale sono cinque militari italiani feriti nell’area del Kurdistan, Marco Pisani, Paolo Piseddu, Andrea Quarto, Emanuele Valenza e Michele Tedesco (i primi due, parà del 9° reggimento d’assalto Col Moschin dell’Esercito e gli altri tre uomini del Goi, il gruppo operativo incursori della Marina) oggi ricoverati in un ospedale militare a Baghdad e che, si spera, possano fare presto rientro in Italia.
Anche oggi a Santa Severa, con questa semplice ma sentita cerimonia, ricordiamo le vittime di quel vile attentato di Nassirya e tutti i caduti italiani coinvolti nelle missioni di pace all’estero, affinché resti ben saldo il senso del loro impegno, del loro valore e degli ideali di libertà, solidarietà e democrazia.
Il Sindaco Pietro Tidei
I momenti della cerimonia: https://www.comune.santamarinella.rm.it/news/382-santa-marinella-ricorda-i-caduti-di-nassiriya/