Scarico del carbone in porto, favorevole Onda Popolare
Nell’attuale fase di emergenza, infatti, tale iniziativa consentirebbe di salvaguardare l’occupazione di centinaia di lavoratori portuali, sostenendo così l’intero tessuto socioeconomico cittadino.
Le operazioni di discarica del carbone presso le banchine commerciali avverrebbero senza alcun impatto ambientale, seguendo le procedure già impiegate per lo sbarco del combustibile diretto ad altre destinazioni, quali, ad esempio, i cementifici di Guidonia e Colleferro. Nel dettaglio, le attività in argomento sarebbero eseguite attraverso l’impiego di mezzi meccanici, depolverizzanti e conformi alle attuali disposizioni normative in materia, che evitano la dispersione delle polveri e consentono di trasferire il carbone direttamente dalle navi alle motrici impiegate per il trasporto. I camion stessi, una volta sigillati ermeticamente con teli appositi, potrebbero quindi arrivare direttamente dal varco Nord alla Centrale di Torrevaldaliga Nord, dopo aver percorso un brevissimo tratto di viabilità portuale e, soprattutto, senza entrare in contatto con il centro abitato.
Pertanto, chiunque parla (o, meglio, blatera) di danni ambientali, di “scelte impattanti”, e di altre simili amenità, nella migliore delle ipotesi non ha la benché contezza dell’argomento trattato né, tanto meno, la capacità di ponderare gli interessi coinvolti.
Nel peggiore dei casi, invece, chi si oppone alla realizzazione del progetto, conosce perfettamente la materia trattata e, quindi, è pienamente consapevole che il discarico del carbone in porto comporterebbe per l’Enel un esborso economico molto maggiore rispetto alle stesse attività eseguite presso la banchina dedicata.
In sostanza, il colosso energetico sarebbe chiamato a sottoscrivere un “patto di solidarietà”, restituendo ai lavoratori e alle imprese civitavecchiesi una minima parte dei lauti guadagni ottenuti sulla pelle della nostra Città.
Evidentemente una simile operazione non può andar bene agli esponenti del “partito pro-Enel”, sempre pronti a sacrificare gli interessi della comunità davanti alle richieste del proprio padrone.
Alla luce di quanto fin qui esposto, invitiamo il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale, il Sindaco e le Istituzioni tutte a richiamare l’Enel alle proprie responsabilità e a porre in essere ogni azione necessaria al fine di consentire il discarico di una quota parte del carbone destinato alla Centrale di Torrevaldaliga Nord presso le banchine commerciali del Porto di Civitavecchia”.