A Molo Vespucci fumogeni, manifesti, slogan e mezzi a bloccare il traffico per far sentire il grido di preoccupazione dei lavoratori, portuali e metalmeccanici. Gli impegni di amministrazione comunale e Regione Lazio, presenti al presidio in porto
CIVITAVECCHIA – Alta l’adesione allo sciopero dei trasporti in programma per oggi. A Molo Vespucci esplode la protesta: fumogeni, manifesti, slogan e mezzi a bloccare il traffico per far sentire il grido di preoccupazione dei lavoratori, portuali e metalmeccanici, uniti nella lotta. “Deve essere la vertenza della città”, hanno detto. (SEGUE)
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE E LA REGIONE LAZIO – “Abbiamo portato la nostra solidarietà ai lavoratori, che stanno effettuando un presidio congiunto tra portuali e metalmeccanici a Molo Vespucci. Credo che la strada giusta sia quella di una coesione da parte di tutto il territorio, nel difendere ogni singolo posto di lavoro. È del resto ciò che ci aspettiamo, avendo espresso anche al governo, con la lettera della scorsa settimana che faceva riferimento proprio alla protesta odierna, l’esigenza che vi sia un’attenzione da parte delle massime istituzioni nazionali. Ci attendiamo quindi che questa azione dell’Amministrazione trovi il fattivo sostegno di tutte le forze politiche, sindacali, sociali e di categoria, perché su temi come la difesa del lavoro e dei suoi diritti non può esserci divisione”. Questo quanto dichiarano il Sindaco, Ernesto Tedesco e il Vicesindaco, Massimiliano Grasso.
“È una giornata di sciopero nazionale per il settore trasporti e lo è in particolare per Civitavecchia dove si sta consumando una tempesta perfetta che travolge i due contesti produttivi più importanti: il porto e l’Enel. Oggi in piazza ci sono i portuali e i metalmeccanici di Enel e dell’indotto per gridare e chiedere un cambio di passo sulle politiche di sviluppo della città. Una crisi che pare senza ritorno e che, sia in un caso che nell’altro, vede mortificare la città tutta, non solo i lavoratori di questi comparti. La crisi del traffico merci ha bisogno di nuove politiche di rilancio dello scalo, per assurgere al ruolo di porto della Capitale del paese, oggi invece relegato inspiegabilmente a porto croceristico. Infrastrutture dunque e investimenti sono le priorità, dalla Darsena Grandi Masse, alla creazione di un Bacino di carenaggio, passando per il completamento della opere indispensabili viarie e ferrovie. Su Enel poi, che ha condizionato per decenni le scelte di sviluppo della città, occorre dire con forza che è inaccettabile il progressivo abbandono del campo creando centinaia di disoccupati, omettendo di concertare con il territorio i progetti futuri e scegliendo una strada tutta piegata esclusivamente al proprio profitto. C’è un tema di rispetto per un comprensorio che è stato risorsa fondamentale per le politiche aziendali, subendo una centrale a carbone e i mali che ne sono conseguiti. Oggi è giusto che Enel abbandoni questo fossile inquinante, ma certo non può ignorare il destino di una città che intorno a quell’attività produttiva ha sacrificato prospettive di sviluppo turistico, competenze, vite umane. In questo quadro è chiaro che lo stato di abbandono in cui sembra scivolare la centrale sia inversamente proporzionale alla sicurezza per i lavoratori e per la città. Oggi, quindi, è un giornata di mobilitazione che mi coinvolge profondamente e che ci deve coinvolgere tutti, come Istituzione indubbiamente, ma anche e soprattutto come cittadini. Il Comune ha già dato la propria disponibilità, la Regione Lazio è stata attivata ed è in campo per fare la sua parte ed aprire un tavolo per discutere della crisi e delle soluzioni. Resta fermo che il Porto ed Enel, perni di un tessuto economico che ha caratterizzato gli ultimi 15 anni del territorio, sono dentro una crisi epocale, la cui onda lunga rischia di travolgere altri settori, mettendo in difficoltà tante nostre famiglie e le nostre prospettive. Il mio è quindi anche un appello a tutti, perché vi sia un presa di coscienza intorno a quello che sta avvenendo: questa battaglia è la battaglia di Civitavecchia. Occorre affrontarla con il massimo dell’unità e il massimo della determinazione.” Così in una nota Gino De Paolis, Consigliere Lista Civica Regione Lazio.
“Insieme al consigliere De Paolis ho presentato due mozioni al Consiglio regionale per impegnare la Giunta a un protagonismo imprescindibile sul territorio di Civitavecchia, volto a valorizzare infrastrutture e siti – come il porto e la centrale Enel di Torrevaldaliga Nord – che sono un volano per lo sviluppo e la crescita del territorio. In questo quadro è necessario investire, tutelare l’occupazione esistente e gettare le basi per una crescita dei posti di lavoro, anche nell’indotto”. Lo dichiara, in una nota, la consigliera regionale del Lazio Marietta Tidei (Pd). “La mozione sul porto – spiega – ha come obiettivo quello di individuare e finanziare interventi infrastrutturali. In particolare la mozione impegna la Giunta a promuovere azioni nei confronti del governo per il completamento del nodo ferroviario, che va inserito come priorità nelle strategie nazionali ed europee sulla logistica e il trasportodelle merci. Vanno inoltre individuati tutti gli strumenti idonei a supportare lo sviluppo economico ed occupazionale del porto e del suo territorio”. “Il porto di Civitavecchia riveste un ruolo fondamentale non solo per il Lazio e Roma, ma per l’intero Centro Italia. Civitavecchia può e deve diventare un crocevia d’Europa: per raggiungere questo obiettivo è necessario superare quanto prima i limiti strutturali esistenti e l’insufficiente infrastrutturale”, prosegue. “Quanto alla riconversione a gas della centrale a carbone di Torrevaldaliga Nord – aggiunge Tidei – è evidente che oltre al principio della sostenibilità ambientale va perseguito un risultato anche in termini occupazionali. Per me rimane una proposta assolutamente insufficiente. Innanzitutto bisogna scongiurare qualsiasi perdita di posti di lavoro, ma non basta. Bisogna promuovere una progettualità più ampia e ambiziosa per creare un polo di innovazione, e quindi nuovi posti di lavoro, con l’obiettivo di dare vita a un nuovo sviluppo economico ed occupazionale”, conclude Tidei. (Agg. 24/07 ore 12.03)
GLI INTERVENTI – “L’Ugl di Civitavecchia aderisce allo sciopero dei metalmeccanici di Torre Valdaliga Nord, proclamato per oggi 24 luglio da Fiom-Cgil Civitavecchia-Roma nord-Viterbo per i lavoratori delle aziende impiegate negli appalti di manutenzione ormai al collasso. La priorità assoluta – ha spiegato il segretario territoriale dell’Ugl Fabiana Attig – è il mantenimento dei livelli occupazionali e soprattutto scongiurare i licenziamenti che stanno avvenendo per effetto di un comportamento spregiudicato dei vertici Enel. Il Comune di Civitavecchia compreso il Porto, sta attraversando una delle crisi aziendali più nefaste che possiamo ricordare dall’ultimo decennio. Siamo Convinti che serva un accordo di programma serio tra Regione e Governo, per annoverare il Comune di Civitavecchia e il Porto, tra le aree di crisi industriale complessa. Un impegno questo che scongiurerebbe la fuoriuscita dal lavoro di migliaia di lavoratori, ma che al contrario, creerebbe le condizioni per una riconversione industriale non più incentrata sulla mono cultura Enel, che nei fatti, ha prodotto solo la distruzione del tessuto sociale economico produttivo di un territorio che non merita più questa sudditanza che sta, purtroppo, per rifesso strangolando anche il sistema portuale”.
“Il porto di Civitavecchia è una priorità dell’azione regionale e la riconversione della centrale Enel di Torre Valdaliga nord dev’essere un’occasione per accelerarne il rilancio. La trasformazione della produzione energetica da carbone a gas, anticipata dal Governo al 2025, farà bene alla salute e all’ambiente; ma la Regione Lazio è fortemente impegnata perché non incida negativamente sulla città e sui livelli occupazionali del territorio e perché sia anzi l’occasione per un deciso rilancio del porto”. A dichiararlo è Mauro Alessandri, assessore ai Lavori Pubblici e Difesa del Territorio, Mobilità della Regione Lazio. “Chiederemo ad Enel – prosegue Alessandri – di fare la sua parte con un progetto innovativo ed ambizioso. La stessa Regione ha finanziato all’Autorità di Sistema Portuale la progettazione del nodo ferroviario, senza il quale la vocazione commerciale del porto non può esprimersi al meglio. Stiamo infatti sollecitando il MIT affinché l’adeguamento dei binari destinati al trasporto passeggeri, con opere per 9 milioni di euro, sia presto finanziato e reso operativo. Dopo l’avvio dei lavori tra Cinelli e Monteromano Est, finanziato dalla Regione per 117 milioni, Anas ha avviato i saggi archeologici per la realizzazione dell’ultimo tratto della Orte-Civitavecchia, che connetterà il porto all’A1 e agli scali dell’adriatico ed è in corso di redazione la proposta di Zona Logistica Semplificata, che servirà a trasformare il porto in una ‘zona a burocrazia zero’”. Quello che vorremmo fare ora – conclude l’assessore Alessandri – è portare la visione di Civitavecchia come centro delle rotte transeuropee, definita dal programma di governo di Nicola Zingaretti, su tutte le agende politiche nazionali ed europee. Solo attraverso il rafforzamento del nodo infrastrutturale –autostrada, ferrovia, intermodalità, connessione con le zone produttive retroportuali – è possibile favorire la competitività del porto e rilanciare sviluppo e occupazione. Siamo impegnati con gli assessori al Lavoro Di Berardino e allo Sviluppo Economico Manzella per coordinare gli sforzi e fare di Civitavecchia, porto di Roma e primo porto crocieristico del Mediterraneo, polo di sviluppo e di occupazione qualificata di rilevanza europea”.
(Agg. 24/07 ore 15.12)