Rinvenuta durante i lavori di scavo alla necropoli Casaletto Mengarelli.
MONTALTO – Nuove scoperte al parco archeologico di Vulci. Gli archeologi hanno portato alla luce una tomba risalente al IV-II secolo a.C., durante i lavori di scavo alla necropoli Casaletto Mengarelli. La sepoltura, inviolata, appartiene probabilmente a un bambino, per gli oggetti ritrovati al suo interno. Si tratta del rinvenimento di una corta lancia in ferro e dalle esigue dimensioni di alcune ossa che risultano comunque combuste a causa del rito incineratorio al quale il piccolo scheletro è stato sottoposto circa 2.700 anni fa. Rinvenuto anche un ricco corredo funerario, il cui pezzo più importante è un’anfora in argilla figulina dipinta con motivi geometrici (cosiddetta produzione etrusco-geometrica) con delle oinochoai miniaturistiche applicate sulla spalla. Una rara forma per gli archeologici, che trova un interessante confronto, anche se di livello stilistico inferiore, con un esemplare proveniente dalla cosiddetta “Tomba C” di Mandrione di Cavalupo, oggi conservata presso il museo della Badia di Vulci. L’unico altro confronto esistente per questo apparato decorativo è un cratere, sempre proveniente da Vulci, ed esposto al museo del Louvre. Molto interessante è inoltre una situla in ceramica figulina, questa volta completamente rivestita da uno strato di pittura rossa. Figurano poi altri manufatti tipici del panorama vulcente di questo periodo, come le olle a rete a costolature e apofisi applicate, provviste di coperchio, ovvero le ciotole monoansate in impasto. Spiccano inoltre dalla tomba alcuni piccoli oggetti personali come vaghi d’avorio e anelli e catenelle in bronzo. Gli scavi sono invece condotti dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Etruria meridionale, in collaborazione con la Fondazione Vulci, il Comune di Montalto di Castro e la Regione Lazio.