Non passa giorno nel quale da una amministrazione comunale o da una buona pratica locale, non si venga a conoscenza di esperienze positive sperimentate in altre zone d’Italia. A Santa Marinell la scuola, dopo aver sposato pedissequamente le coordinate impartite dal ministero della pubblica D-istruzione non si è saputo o voluto andare. Con la DAD (terribile ed amorevole acronimo per Didattica A Distanza) che è prigionia digitale, si vogliono addomesticare i bambini, rendendoli sempre più soggetti a disagi, aggressività e malesseri. Tutti sanno che se le aule sono strette, a maggio, giugno e luglio il meteo non è poi così male. Non era proprio possibile come fatto in altri comuni, portarli con le maestre sotto un albero, in un luogo sacro, un sito archeologico e non davanti ad un PC? Abbiamo il mare, due castelli, la palestra delle scuole medie, il palazzetto dello sport e tanti altri magnifici luoghi. Magari anche solo per due o tre giorni a settimana, per non far perdere quel minimo di socialità possibile. Dobbiamo prevedere che con la “new normality” progettata dai guru ben pagati delle task force, tra un po’ metteremo i bambini davanti ad un video, anche alla scuola materna?
Al tempo stesso come tutti gli altri delegati, anche l’assessore ai servizi sociali sembra essersi evaporato. In un momento drammatico come questo, con un avviso impostato su word e un avviso pubblicato su internet – come se chi si sente a disagio lo andasse a cercare sul telefonino – si è pensato di risolvere il problema. Il cosiddetto burn out psicologico, – derivato dal terrorismo mediatico dei politici nazionali e locali, dalla sovrabbondanza confusionaria e contraddittoria dei media e dai cattivi uffici di informatori esaltati, deve essere contrastato immediatamente, con una campagna di prevenzione che – per paradosso – deve essere più intensa di quella profusa per l’economia cittadina. Lasciare indietro una larga fetta di popolazione che ha subito dei forti disagi psicologici, senza che qualcuno abbia battuto ciglio a via rucellai, è folle. Chiediamo a tutte le forze politiche ed ai consiglieri di maggioranza e minoranza, di sollecitare gli assessori ai servizi sociali ed alla pubblica istruzione una maggiore e fattiva attività, per uscire da questo torpore amministrativo inaccettabile.
Il direttivo del Centro Studi Aurhelio