Tre le delibere discusse al Consiglio del 20 agosto: innalzamento delle imposte, istituzione della tassa di soggiorno, modifica dello statuto della Santa Marinella Servizi.
La dichiarazione di default rende l’innalzamento delle tasse un atto obbligato. Il Paese che vorrei, attraverso il proprio consigliere Casella, ha però evidenziato come la maggioranza abbia rinunciato alla possibilità, prevista dalla legge, di applicare soglie di esenzione e riduzioni che avrebbero potuto sollevare la fascia più fragile della collettività da alcuni degli aggravi del dissesto. La maggioranza non ha ritenuto di accogliere questa esortazione ipotizzando l’individuazione di altre, eventuali, forme di sostegno.
Relativamente ai punti successivi, Il Paese che vorrei ha posto grande impegno nell’esporre le molte criticità rilevate negli atti presentati. Quando ci si pone l’obiettivo di risollevare una collettività provata da anni di incuria e di scelte scellerate è particolarmente importante che ogni azione sia approfondita, trasparente e soprattutto corretta. Ciononostante abbiamo apprezzato le intenzioni esposte dal vicesindaco Andrea Bianchi e la ricerca di una collaborazione con l’opposizione.
Riguardo l’imposta di soggiorno, il Paese che vorrei non è contrario alla sua istituzione ma è in disaccordo con le premesse espresse nell’atto. Questa non è una tassa per risanare il bilancio ma uno strumento per reperire risorse da destinare allo sviluppo turistico. Inoltre, a monte dell’atto proposto, sono mancate quelle forme di partecipazione che il nostro gruppo politico considera fondamentali per la condivisione delle scelte con la cittadinanza, anche per favorire una risposta positiva e funzionale in fase applicativa.
Lorenzo Casella e Francesco Fiorucci, l’unico altro esponente d’opposizione presente oltre al Presidente del Consiglio, hanno chiesto: il coinvolgimento degli operatori di settore per condividere e definire i presupposti, le scelte e le finalità; un’analisi dei flussi turistici, fondamentale per calibrare correttamente le tariffe e le modalità di applicazione; una definizione delle percentuali dei proventi dell’imposta da investire nelle diverse attività di sviluppo turistico: riqualificazione ambientale, attività culturali e di intrattenimento, promozione del territorio.
La maggioranza ha preso atto di queste carenze, l’opposizione ha accolto le motivazioni d’urgenza addotte per spiegare le lacune. Si è quindi concordato un emendamento che prevede un riesame – sia in concertazione con gli operatori del settore sia in sede di commissioni – finalizzato all’elaborazione di un nuovo regolamento, da realizzare entro il 30 settembre 2018. Il provvedimento, così emendato, è stato votato all’unanimità.
L’ultima delibera, riguardante la proposta di due modifiche allo statuto della Santa Marinella Servizi, volte ad ampliarne le attività e la sostenibilità, è stata ritirata a seguito di un confronto aperto sulle criticità, formali e sostanziali, evidenziate dall’opposizione. L’introduzione delle modifiche proposte, infatti, rende indispensabile una complessiva revisione dello statuto.
È’ importante rilevare il clima costruttivo con cui si è svolto il confronto, a tratti anche acceso. Non abbiamo assistito a interventi sprezzanti o a sterili difese di parte né a polemiche inconcludenti. Ci è apparso invece un Consiglio comunale in cui i presenti stessero effettivamente impegnandosi per individuare le migliori strategie per la nostra comunità. Sarà forse un caso ma tra i presenti non c’era il Sindaco, di cui non abbiamo sentito la mancanza.
Il Paese che vorrei
Tre le delibere discusse al Consiglio del 20 agosto: innalzamento delle imposte, istituzione della tassa di soggiorno, modifica dello statuto della Santa Marinella Servizi.
La dichiarazione di default rende l’innalzamento delle tasse un atto obbligato. Il Paese che vorrei, attraverso il proprio consigliere Casella, ha però evidenziato come la maggioranza abbia rinunciato alla possibilità, prevista dalla legge, di applicare soglie di esenzione e riduzioni che avrebbero potuto sollevare la fascia più fragile della collettività da alcuni degli aggravi del dissesto. La maggioranza non ha ritenuto di accogliere questa esortazione ipotizzando l’individuazione di altre, eventuali, forme di sostegno.
Relativamente ai punti successivi, Il Paese che vorrei ha posto grande impegno nell’esporre le molte criticità rilevate negli atti presentati. Quando ci si pone l’obiettivo di risollevare una collettività provata da anni di incuria e di scelte scellerate è particolarmente importante che ogni azione sia approfondita, trasparente e soprattutto corretta. Ciononostante abbiamo apprezzato le intenzioni esposte dal vicesindaco Andrea Bianchi e la ricerca di una collaborazione con l’opposizione.
Riguardo l’imposta di soggiorno, il Paese che vorrei non è contrario alla sua istituzione ma è in disaccordo con le premesse espresse nell’atto. Questa non è una tassa per risanare il bilancio ma uno strumento per reperire risorse da destinare allo sviluppo turistico. Inoltre, a monte dell’atto proposto, sono mancate quelle forme di partecipazione che il nostro gruppo politico considera fondamentali per la condivisione delle scelte con la cittadinanza, anche per favorire una risposta positiva e funzionale in fase applicativa.
Lorenzo Casella e Francesco Fiorucci, l’unico altro esponente d’opposizione presente oltre al Presidente del Consiglio, hanno chiesto: il coinvolgimento degli operatori di settore per condividere e definire i presupposti, le scelte e le finalità; un’analisi dei flussi turistici, fondamentale per calibrare correttamente le tariffe e le modalità di applicazione; una definizione delle percentuali dei proventi dell’imposta da investire nelle diverse attività di sviluppo turistico: riqualificazione ambientale, attività culturali e di intrattenimento, promozione del territorio.
La maggioranza ha preso atto di queste carenze, l’opposizione ha accolto le motivazioni d’urgenza addotte per spiegare le lacune. Si è quindi concordato un emendamento che prevede un riesame – sia in concertazione con gli operatori del settore sia in sede di commissioni – finalizzato all’elaborazione di un nuovo regolamento, da realizzare entro il 30 settembre 2018. Il provvedimento, così emendato, è stato votato all’unanimità.
L’ultima delibera, riguardante la proposta di due modifiche allo statuto della Santa Marinella Servizi, volte ad ampliarne le attività e la sostenibilità, è stata ritirata a seguito di un confronto aperto sulle criticità, formali e sostanziali, evidenziate dall’opposizione. L’introduzione delle modifiche proposte, infatti, rende indispensabile una complessiva revisione dello statuto.
È’ importante rilevare il clima costruttivo con cui si è svolto il confronto, a tratti anche acceso. Non abbiamo assistito a interventi sprezzanti o a sterili difese di parte né a polemiche inconcludenti. Ci è apparso invece un Consiglio comunale in cui i presenti stessero effettivamente impegnandosi per individuare le migliori strategie per la nostra comunità. Sarà forse un caso ma tra i presenti non c’era il Sindaco, di cui non abbiamo sentito la mancanza.
Il Paese che vorrei