SEQUESTRATO PAPPAGALLO PROTETTO MALTRATTATO E DETENUTO ILLEGALMENTE
Ancora una volta le Guardie Zoofile dell’OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) sono intervenute in soccorso di un animale esotico protetto, maltrattato e detenuto illegalmente.
Un’esemplare di “Amazona ochrocephala”, nome comune Amazzone fronte gialla, è stata trovato in possesso di una donna, senza la necessaria documentazione di provenienza. La specie in questione, presente in natura nella metà settentrionale del continente sudamericano, rientra nell’allegato B della convenzione di Washington conosciuta come CITES, la detenzione senza la documentazione di provenienza dell’animale, in Italia è un reato pesantemente punito dalla Legge n.150 del 1992 che prevede in questi casi un’ammenda fino a duecentomila euro o con l’arresto da sei mesi ad un anno.
Il bellissimo pappagallo è stato trovato dalle Guardie Zoofile dell’OIPA all’interno di un’attività commerciale a sud di Roma, era detenuto all’aperto nonostante la temperatura rigida, all’interno della gabbia cibo inadeguato, erano presenti residui di pasta. Le condizioni generali erano scadenti, presentava una zona deplumata ed aveva l’occhio sinistro gonfio. Gli agenti dell’OIPA si sono inoltre insospettiti per il fatto che l’animale era detenuto con la gabbia aperta e libero, ma stranamente non accennava al volo.
Più tardi, durante la visita veterinaria, i sospetti sono diventate certezze, l’Amazonia non volava perché era priva delle remiganti dell’ala sinistra, cosa che ovviamente le impediva il volo.
Il pappagallo è stato posto sotto sequestro a disposizione dell’Autorità Giudiziaria e la proprietaria è stata denunciata oltre che per il reato di detenzione illegale di specie protetta, anche per maltrattamento di animali e detenzione in condizioni incompatibili con la propria natura.
Non contento, il marito della donna denunciata, si è recato presso la sede dell’OIPA di Roma pretendendo la restituzione del pappagallo, insultando e minacciando le volontarie presenti, impedendole anche fisicamente di uscire dalla sede. L’intervento dei Carabinieri del Comando Stazione di san Giovanni chiamati dalle volontarie, ha consentito l’identificazione dell’uomo ed il suo allontanamento, ovviamente è stato denunciato anche lui.