SNC, la prima squadra chiede l’aiuto della città
Eccoci qui, a pochi giorni dall’inizio del prossimo campionato nazionale di serie A2, a sperare in un qualcosa, che col passare dei giorni, ci sembra così lontano da raggiungere e che difficilmente potremo risolvere col nostro intervento.
Il senso di frustrazione che ci pervade, in questo particolare momento sociale ed economico per ognuno di noi, ci ha spinti a scrivere due righe per coinvolgere tutta la città su quanto lo sport in generale e noi atleti in particolare, si senta e ci sentiamo veramente messi da parte.
Il nostro è uno sfogo, ma che vuole essere un qualcosa al di sopra delle parti, qualcosa di costruttivo, al di là delle decisioni politiche e di quelle che riguardano il Palagalli, ormai chiuso da troppi mesi.
Ecco, proprio su questo vogliamo insistere, sul nostro stadio del nuoto, tanto agognato dagli appassionati degli sport acquatici, che per più di cinquant’anni è stato desiderato, e che fino a poco tempo fa rappresentava la nostra seconda casa.
Il viatico tra le nostre gesta e la nostra città, fieri di rappresentarla in tutta l’Italia.
Una città che da 70 anni non può fare a meno di seguire la squadra di pallanuoto in tutte le sue imprese, nei suoi anni più floridi ed in quelli meno brillanti.
Una città che da sempre si è gonfiata il petto per avere una tradizione, nel nuoto e nella pallanuoto, che ci ha fatto sentire fieri della nostra civitavecchiesità.
Qualcosa che ci ha spinti fin da bambini ad emulare le gesta dei nostri beniamini rossocelesti e che, tra mille sacrifici, ci ha dato la possibilità di arrivare fino al sogno della “prima squadra”.
Non è stato facile rimanere inermi di fronte a questo maledetto COVID e non è attualmente facile allenarsi in una piscina da 25 metri, dove per metà vasca tocchiamo con i piedi e che, soprattutto, non può garantire nemmeno una partita amichevole infrasettimanale.
Ringraziamo comunque la Coser che ci ospita e le società che,insieme, hanno reso almeno questo possibile.
Non è però sufficiente.
Noi non abbiamo mollato di fronte a questa difficoltà.
La nostra resilienza ci ha spinti ad andare avanti e a sfruttare l’unica soluzione percorribile per non far morire questa nostra passione, per non abbandonare un sogno e soprattutto per continuare a credere che i tanti giovani, che ancora credono nei valori dello sport, possano continuare ad emularci, a seguire il nostro stesso percorso sportivo, quello che ci ha portati ad indossare la calottina rossoceleste, che abbiamo l’onore di rappresentare con tanto tanto orgoglio.
Quei colori rossocelesti che conoscono in tutta Italia e in tutto il mondo.
Il nostro grido è rivolto a sensibilizzare in primis l’amministrazione comunale, a cui chiediamo innanzitutto un segnale forte, che dimostri che la nostra città non molla così facilmente, così come non stiamo mollando noi.
Non crediamo davvero possibile far morire un movimento, quello della pallanuoto e degli altri sport acquatici, che ha dato tanto lustro a questa città.
Negli ultimi anni, e’ vero, non abbiamo di certo brillato, se pensiamo per un attimo alle grandi gesta dei campioni civitavecchiesi che ci hanno preceduto. Ma anche se oggi non possiamo essere al loro pari, nei risultati, sappiate che lo saremo nella grinta, difendendo con ogni mezzo la nostra storia, il Palagalli ed il futuro di tanti ragazzi.
Perché con queste parole noi siamo soprattutto i portavoce dei tanti giovani che giornalmente si tuffavano al Palagalli.
Non possono essere traditi in questo difficile momento.
La Snc, la Coser e la Centumcellae, tra nuoto e pallanuoto, contano più di trecento atleti, che non possono vedersi chiudere la porta in faccia in questo modo, non possono essere costretti a rinunciare al loro sogno, non devono essere privati da un giorno all’altro di un servizio sociale così importante per loro e per le loro famiglie, insomma per tutta la comunità’.
Chiediamo davvero di essere ascoltati e compresi in questo nostro disagio, che vogliamo rappresentare a nome di tutto lo sport civitavecchiese, perché crediamo che chiunque sia veramente legato ai valori sportivi, in questo momento debba darci un supporto e non la chiusura del Palagalli.
È troppo importante per Civitavecchia è troppo importante per tutti noi.