Riceviamo e pubblichiamo da Claudio Storani, gestore della Sala Buonarroti:
C’era aria di crisi sulla sala Buonarroti. Dopo quasi dieci anni di crescita e di successi all’insegna di una programmazione di assoluto livello che ha imposto il cinema di Civitavecchia come una delle sale d’essai più importanti del Lazio, le serrande si chiudono o meglio vengono chiuse per ripiegare su una programmazione “familiare” a scartamento ridotto rispetto a quella settimanale precedente. L’ente San Giovanni Bosco di Roma, con una decisione arbitraria e inaspettata, ha infatti cambiato le serrature del cinema locale impedendo la ripresa della programmazione, quest’anno ricca di proposte e novità. Il gestore Claudio Storani si dichiara sorpreso e amareggiato: “Con questo gesto sono stati lesi tanti diritti, in primis il diritto dello spettatore di potere scegliere e godere di una programmazione eccellente, di valore, di prima visione e a lunga tenitura, che ha permesso alla sala di diventare un punto di riferimento per le uscite di rilievo nel campo del cinema d’autore. Poi quello del sottoscritto, per ciò che riguarda la sua professionalità maturata in tanti anni di esperienza nel campo della distribuzione e dell’esercizio. Oltre ad avere investito soldi sulle attrezzature ancora presenti all’interno del cinema e tempo, lavorando tutto il giorno tutta la settimana per fare la programmazione, seguire i rapporti con le scuole, con i distributori, con le istituzioni, con le produzioni e i registi, ho infatti messo a disposizione conoscenze, contatti e sinergie, di cui la sala Buonarroti e l’Ente San Giovanni Bosco hanno beneficiato e continueranno a beneficiare a titolo completamente gratuito”. Dopo la protesta scoppiata tra gli spettatori in occasione della mancata ripartenza, gli stessi spettatori hanno deciso di costituirsi in un comitato per mettere in campo una serie di azioni e di incontri per sostenere il cinema di qualità a Civitavecchia e trovare spazi e luoghi più adatti per una reale crescita della cultura cinematografica sul territorio in linea con il meglio della proposta nazionale e internazionale e con un profilo di sala d’essai realmente libera, aperta alla sperimentazione e alla forza espressiva del grande cinema d’autore. A questo proposito è stata lanciata una petizione on line e cartacea che può essere firmata su charge.org o nei banchetti che nei prossimi giorni saranno presenti in città.