Dalle caratteristiche, alla diagnostica, fino alla terapia della condizione patologica.
La spondilolistesi è una condizione patologica caratterizzata da un lento e progressivo scivolamento in avanti di una porzione o di un segmento vertebrale rispetto al livello sottostante. Le vertebre maggiormente colpite sono le lombari, con particolare predisposizione per le ultime due.
Classificazione
La classificazione della spondilolistesi prevede la presenza di varie forme:
- Displasica o congenita: Questa forma è dovuta ad anomalie della giunzione lombo-sacrale; in questo caso anche gli elementi posteriori vertebrali, restando solidali con il corpo vertebrale, migrano anteriormente, portando a compressione la cauda equina.
- Istmica: Dovuta ad una lesione dell’istmo, ovvero la parte posteriore dell’arco nelle vertebre lombari. La frattura dell’istmo prende il nome di spondilolisi, e nel paziente pediatrico rappresenta la causa più comune di spondilolistesi. La vertebra maggiormente colpita è L5 (85%), seguita da L4 (12%) e da L3 (3%).
- Degenerativa: Si verifica negli adulti secondariamente ad instabilità segmentaria da usura del disco intervertebrale e delle faccette articolari, ed è più frequente a livello di L4-L5.
- Traumatica: Si sviluppa secondariamente ad una frattura interessante una porzione diversa dall’istmo, con successivo scivolamento vertebrale.
- Patologica: Forma che deriva da una patologia ossea locale o sistemica.
- Post-chirurgica: In questi casi la spondilolistesi si verifica per interventi di decompressione lombare con instabilità secondaria per eccessiva rimozione di strutture di supporto.
La spondilolistesi ha un incidenza del 4.5% nel bambino e del 6% nell’adulto. Vi sono numerosi aspetti sia clinici che radiografici che rappresentano fattori di rischio per la progressione della malattia. Fattori quali l’età (con un rischio aumentato durante il picco di crescità puberale), il sesso (con prognosi leggermente peggiore per il sesso femminile), i sintomi (in particolare per soggetti con episodi ripetuti di lombalgia), e infine la presenza di deformità. Fattori di rischio radiografici sono rappresentati dalla tipologia di scivolamento, dal grado e dall’angolo di scivolamento.
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