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Fattori di rischio
Tra i fattori di rischio che più possono portare all’insorgenza della spondilosi vi sono attività sportive e lavorative che causano traumi ripetuti a livello della colonna vertebrale. Inoltre un altro fattore determinante risulta essere l’anatomia dei pazienti affetti da tale condizione clinica. In uno studio condotto su 115 scheletri maschi con spondilolisi in L5, era risultato che la regione interfaccia della vertebra L4 ha una forma maggiormente trapezoidale con una larghezza maggiore rispetto ad una vertebra normale. Questo particolare aspetto clinico cambia le altezze delle interfacce vertebrali, rendendole più corte e strette. Con questo difetto della colonna vertebrale, applicando un carico normale sarà avvertito come più pesante rispetto ad una priva di patologie; ciò è dovuto alla ridotta superficie e diminuito range torsionale di movimento durante curve e flessioni. Anche l’età, il sesso e la genetica vengono annoverati tra i fattori di rischio, con una prevalenza nei soggetti maschili.
Trattamento
Il trattamento conservativo ha come obiettivo quello di:
- Rafforzare i muscoli addominali in modo da poter stabilizzare la zona inferiore della schiena e del bacino.
- Migliorare il movimento dell’articolazione dell’anca.
- Insegnare i schemi di movimenti che incoraggino la stabilità della colonna vertebrale durante l’utilizzo delle articolazioni dell’anca.
Oltre alla terapia fisica, altre strategie di trattamento nella fase acuta della spondilolisi posso prevedere il riposo dall’eventuale pratica sportiva e l’utilizzo di farmaci per ridurre e controllare meglio il dolore. Può essere consigliato anche un busto che vada ad impedire movimenti che andrebbero a provocare dolore, peggiorando così il quadro clinico. Il paziente che risulta avere notevoli benefici dal trattamento, con assenza di dolore e guarigione dell’infiammazione, può riprendere le attività fisiche e lavorative della vita quotidiana in piena normalità. Tuttavia risulta fortemente consigliabile continuare con esercizi mirati al rinforzo muscolare della zona inferiore della schiena. Il trattamento chirurgico viene preso in considerazione laddove l’approccio conservativo non abbia fornito i risultati sperati, anche se i casi risultano essere molto rari.
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