(Rubrica a cura di Glauco Stracci – SSC)
Forse dimora del console Lucio Verginio Rufo.
Nel comune di Ladispoli (Alsium) in località “Marina di Palo” esiste una villa marittima di notevole estensione.
Dalle notizie del Nibby, risalenti al 1849, sappiamo che i ruderi delle sue vestigia un tempo erano comprese tra il fosso Sanguinara e la macchia di Palo. Gli scavi archeologici effettuati da Luigi Tocco nel 1867, rivelarono un’enorme struttura, prevalentemente suddivisa in vari ambienti; possedeva una serie di giardini e piccole stanze, come l’impluvium, il triclinium e l’
hypocaustum che dimostra l’esistenza di terme padronali. I pavimenti erano in marmo mosaicato, le colonne erano di laterizio, alternate da mura in opus mixtum. A partire dagli anni ’60, sull’intera area, si è edificato, e di conseguenza la costruzione è andata perduta. Oggi restano visibili solo alcune sue parti, localizzate tra Piazza della Rugiada e Lungomare regina Elena, dove possiamo ammirare una cisterna e una struttura quadrata di m. 14 di lato. Si tratta di una vasca ricoperta da un mosaico (opus tessellatum, bianco/nero), dotata al centro di una fontana.
Un tempo era circondata da un portico, composto di dodici colonne ed era dotata di un ninfeo absidato. In base ai ritrovamenti moderni, possiamo datare la fase abitativa della villa, tra il II sec. a.C. e il I sec. d.C. In prossimità della costa, degno di nota, è poi
un sepolcro a torre, tipico dell’ ultima età repubblicana, dove ino al 1959 erano presenti delle epigrafi attinenti alla gens Herennia, probabili padroni della villa, ma in base al racconto di Plinio il Giovane (Epistole, lett.X ) potrebbe, invece, essere il sepolcro del console e senatore Lucio Virginio Rufo, ricordato per aver rinunciato nel 68 d.C. al trono di Roma, che proprio ad Alsium aveva una villa marittima in cui, lo stesso Plinio ce lo racconta, fu eretto il suo sepolcro nel 97 d.C.