“Avevamo già detto che ci auguravamo che il bando per l’assegnazione in gestione dello stadio comunale per un lungo periodo, andasse deserta e il comune come di dovere, e nell’interesse della cittadinanza, dopo una graduale sistemazione, potesse procedere alla gestione diretta, o in affidamento in concessione per periodi non superiore a cinque anni, in base a quanto previsto dal regolamento comunale riguardante l’impiantistica sportiva, stipulato dal commissario prefettizio e accolto con tanto favore in primis, dagli attuali amministratori allora ancora non eletti.
Ancora prima avevamo evitato che il terreno dello stadio fosse utilizzato per alberghi e ville, oppure divenisse una “Cittadella dello Sport” affidata a privati, grazie ad una raccolta di firme con la partecipazione significativa del sindaco Cozzolino e la vice sindaco Lucernoni, ed una serie di denunce nonché diffide, a consiglieri comunali e amministratori.
Ora seppure di fronte ad una realtà diversa, per il rispetto che nutriamo per la CPC, alla quale facciamo i complimenti per aver evitato il peggio e anche per aver mostrato lungimiranza, non possiamo non condannare la modalità di questa assegnazione per trenta anni, che di fatto diventa una vera privatizzazione di un impianto pubblico importante che per questo si chiama “Stadio Comunale”, costruito circa novant’anni fa, per accogliere direttamente le richieste di cittadini, società ed associazioni, per effettuare manifestazioni sportive e non.
Questa assegnazione inoltre, ha messo una pietra tombale su qualsiasi ipotesi di sviluppo delle altre società sportive specialmente quelle che riguardano il calcio ed il ciclismo.
Era già acclarata l’ incapacità di gestire cose e fatti da parte di questa amministrazione, come è palese, che l’incompetenza degli addetti ai lavori, non ha capito l’incolmabile differenza esistente, tra uno stadio comunale ed un complesso sportivo privato che dovrà autofinanziarsi con attività sportive a pagamento ed attività commerciali.
Insomma la cosa certa è, che dopo “aver lasciato il passo” alla Città Metropolitana, all’acqua ad ACEA, al forno crematorio privato, ai fondi immobiliari, alle privatizzazioni ed esternizzazioni, depauperato tante risorse umane locali, affidato le strutture sportive con bandi capestro, con l’affidamento per trent’anni dell’ ex stadio comunale, sono riusciti ad annullare il valore storico-sportivo di un impianto che ha visto le gesta di quattro generazioni di civitavecchiesi e di grandi Campioni provenienti da tutte le parti del mondo”.
Lo ha comunicato il Direttivo di CIVITAVECCHIA C’è.