Il rumore che disturba un segnale, diventa una parte del segnale stesso.
Stochastic Resonance è la dimostrazione che la bellezza dell’Arte risiede nell’incapacità di poterla definire a parole: sai dove comincia ma non sai mai dove finisce.
Ma di cosa parliamo esattamente?
Stochastic Resonance è un’etichetta indipendente che si muove all’interno della scena elettronica sperimentale di Roma.
SR offre prodotti e risultati di alta qualità, il cui obiettivo finale non è solo la distribuzione e la vendita, ma l’unicità dei suoi progetti artistici, che oscillano tra la sperimentazione e la ricerca dell’armonia, mescolando tecnologia e multinedialità.
Stochastic Resonance, autodefinitasi ‘rete di artisti’, è dedicata alla sperimentazione con nuove forme di comunicazione, derivanti dalla collaborazione tra linguaggi audiovisivi-creativi, digitali ed elettronici, al fine di produrre un lavoro profondo e percepito grazie alla miscela di generi e diversi contributi sensoriali.
L’etichetta prende il nome dal fenomeno fisico della risonanza stocastica, dove un segnale a basso livello diventa più forte e percepibile attraverso l’aggiunta di altri segnali o anche rumore, il non segnale per eccellenza.
Prendendo ispirazione da questo fenomeno impressionante, nei progetti SR, si sviluppa un’idea attraverso una nuvola di rumore proveniente da diverse sensibilità, può produrre uno stile unico in cui la bellezza e la tecnica sono le due metà di una sola spinta più profonda dell’arte contemporanea.
Il rumore diventa suono e il suono diventa arte visiva e sensoriale.
Ne è un esempio, uno dei 14 progetti presentati, Amplification of Movements di Agan, che si ispira ad un parco naturale in provincia di Viterbo, musa ed oggetto di studio dell’artista. L’album, la cui realizzazione ha impiegato diversi anni, contiene field recording della zona modificati fino a diventare irriconoscibili all’interno dell’ambiente digitale, creando un ibrido assolutamente unico.