“Sulle terme la giunta mente”
Tiene banco il lungo intervento del gruppo consiliare del Partito Democratico.
Il Partito Democratico, in un lungo comunicato stampa, torna a parlare delle Terme Taurine e del mancato rinnovo, da parte della Soprintendenza della convenzione con il Comune di Civitavecchia per la gestione del sito archeologico. “Quasi a voler sancire che con questo governo a cinque stelle anche le regole scritte possono essere ‘interpretate’ a proprio piacimento, la questione del mancato rinnovo della convenzione tra la Soprintendenza ed il Comune per le Terme Taurine, se analizzata con un po’ di attenzione, rivela evidenti contraddizioni”. In particolare il gruppo consiliare dei democrat denuncia come Palazzo del Pincio voglia far ricadere tutta la responsabilità del mancato rinnovo sulla Pro Loco, quando invece la colpa è tutta da ascrivere esclusivamente all’amministrazione comunale . “La convenzione tra Soprintendenza e Comune – fanno notare i democrat – fu stipulata il 15 aprile 1998, con durata triennale e automaticamente rinnovata, salvo disdetta di una delle parti con un preavviso scritto, tramite raccomandata A.R. tre mesi prima della naturale scadenza. Da una lettura appena approfondita della Convenzione, si evince che la naturale scadenza è fissata al 15 aprile 2019 e non già al 15 aprile 2018 come riportato più volte nell’edulcorato comunicato del Comune di qualche settimana fa. Dunque siamo al cospetto di una comunicazione del Comune artatamente distorta per far passare in secondo piano la disdetta anticipata comunicata dalla Soprintendenza. In questa vicenda, tuttavia, risulta ambigua anche la lettera del 14 settembre 2017 inviata dalla Soprintendenza che si conclude nel seguente: “…questa Soprintendenza, di conseguenza, non ritiene più opportuno il rinnovo ad aprile 2018 della citata convenzione, per la quale, con la presente, si comunica la formale disdetta ai sensi dell’art. 10 della Convenzione…”
Ovviamente se l’ultimo rinnovo è datato aprile 2016 la scadenza naturale, dopo un triennio, avverrebbe nell’aprile 2019. Tornando al comunicato del Comune, dove si parla strumentalmente di scadenza naturale, il sospetto è che si voglia attribuire la gestione delle terme a soggetti diversi dalla Pro Loco, facendo passare il messaggio di inadeguatezza dell’attuale del modello di fruizione turistica del sito. L’operazione si può intuire attraverso l’evidente opera di discredito nei confronti della Pro Loco stessa oltre che l’impropria attribuzione di responsabilità che, invece, sarebbero di competenza dell’Amministrazione Comunale”. Per il gruppo consiliare del Partito Democratico, invece, la Pro Loco ha realizzato in quel sito diverse iniziative molto apprezzate. “ Parlando di fatti concreti, vale la pena di puntualizzare alcuni aspetti che in questa vicenda sembrano essere passati in secondo piano rispetto al contenzioso tra Comune e Soprintendenza: negli ultimi quatto anni sono stati organizzati dalla Pro Loco oltre 20 iniziative comprese tre edizioni di Terme in Fiore che ospita espositori provenienti da tutta Italia e qualcuno dall’estero, manifestazione di grande promozione per le Terme pubblicizzata su riviste e blog di settore. Tutte le manifestazioni hanno avuto il servizio di controllo e sorveglianza da parte del personale della Soprintendenza. Durante tali servizi nessun funzionario ha sollevato rilievi od osservazioni, né lamentele inerenti situazioni di degrado”. “In conclusione, – fanno notare ancora gli esponenti del Partito Democratico – ma non meno importante, c’è l’aspetto relativo all’inserimento del sito delle Terme Taurine nei circuiti turistici, in funzione dei tanti crocieristi in transito. Ebbene l’assunzione di un preciso impegno dell’Amministrazione Comunale, relativo all’istituzione di una linea diretta di bus turistici per le Terme, è rimasto lettera morta. Al contrario si è preferito istituire una linea del TPL diretta alla stazione ferroviaria. Il risultato è che anziché proporre le risorse e le attrattive cittadine si invitano i crocieristi ad andare altrove. Insomma in questa querelle tra Comune e Soprintendenza sembra delinearsi uno scenario di un futuro assetto con una vittima predestinata. E allora la domanda sorge spontanea: cui prodest?”.