Così il sindaco Mazzola alla commemorazione della Festa della Repubblica.
«La memoria di questo giorno sia monito di riflessione per il presente e incoraggiamento verso prospettive future». Lo ha detto il sindaco Mauro Mazzola, nella celebrazione della Festa della Repubblica.
«Festeggiare questo 2 giugno assume, per me, un significato particolare, perché il mio mandato istituzionale sta volgendo al termine. – ha affermato il primo cittadino – In questi anni mi sono impegnato per diffondere il valore delle nostre feste nazionali, e per far comprendere appieno l’importanza della nostra Costituzione. Ho voluto arricchire le nostre cerimonie con un valore aggiunto: i giovani. Nel coinvolgere le scuole nelle manifestazioni, cosa mai fatta dai sindaci che mi hanno preceduto, ha ricevuto una risposta entusiasmante, i ragazzi sono diventati protagonisti della voce del passato con poesie, canti e racconti. Una vera emozione. Il passato ci parla d’identità nazionale, di uomini che hanno combattuto per la libertà e l’unità, e che con coraggio hanno scelto la repubblica anziché la monarchia. Ed è proprio per questo che la Costituzione deve essere un riferimento, sempre, non possiamo dimenticarla nella quotidianità del nostro operato. Pochi uomini e tanti ideali hanno fatto la storia dell’unità italiana, vi esorto quindi a riflettere sui sacrifici sofferti per non dimenticare e per realizzare un domani migliore».
Il sindaco Mazzola ha poi ricordato Domenico Emanuelli, primo cittadino di Tarquinia nel secondo dopoguerra: «Il mio impegno di sindaco, congiuntamente all’Amministrazione, è stato quello di riscattare la vera accezione dell’educazione civica, non esclusivamente per divulgarla agli studenti ma a tutti i cittadini. Per questo ho voluto recuperare il ricordo di Emanuelli, rimasto silente troppo a lungo nello scorrere del tempo. A ogni adunanza celebrativa ho invitato una personalità locale a pronunciare un discorso in sua memoria affinché la sua figura di medico e politico non fosse dimenticata».
Infine un pensiero alle vittime dell’attentato di Manchester: «Questa strage è stata l’ennesimo atto brutale contro la società civile, una malvagità intollerabile riversata su adolescenti e bambini inermi. Il diritto alla vita è sancito dalla Costituzione: in assenza di un riconoscimento universale e totale del diritto reale e concreto alla vita, di tutti gli esseri viventi, noi non possiamo parlare di civiltà».