Quali sono i dati circa la presenza nell’aria di biossido di azoto, uno degli elementi che contribuisce alla formazione delle piogge acide ed ha conseguenze importanti sugli ecosistemi acquatici e terrestri? Quali sono i dati sul particolato? E quelli sull’anidride solforosa, uno dei gas più inquinanti?
Un cittadino di Tarquinia non può saperlo consultando il sito di Arpa Lazio, l’Agenzia Regionale di Protezione Ambientale, il soggetto che si occupa ufficialmente di tali misurazioni, mentre possono saperlo con un semplice click i suoi “vicini di casa” di Civitavecchia, Allumiere, Monte Romano, Tolfa. E questa situazione va’ avanti da anni.
La situazione dipende dal fatto che la centralina di monitoraggio dell’aria di Tarquinia è spenta dall’inizio del 2017.
Si trova oggi su un terreno un privato non più raggiungibile dal personale tecnico di Arpa: l’Agenzia non ha più potuto garantirne la manutenzione ordinaria e straordinaria ed è stato quindi necessario spegnerla.
Il Comune di Tarquinia dovrebbe dunque dare ad Arpa indicazioni sul nuovo sito in cui posizionarla, ma l’attesa dura ormai anni. Ed intanto i tarquiniesi continuano ad avere un bel “ND” (non disponibile) sui dati di PM10, NO2, PM2.5, SO2 sul sito di Arpa.