“Grazie a Ranucci abbiamo scoperto che il cimitero è diventata un’emergenza; vuol dire che per 10 anni di amministrazione, deve esserci stato un assessore poco capace a pianificare i lavori pubblici. Dieci anni di soldi spesi per opere scelte a caso e senza una programmazione seria, anche quando c’erano a disposizione somme ingenti, come i 14.000.000 di euro ricevuti per fermare la lotta al carbone. Creata l’emergenza cimitero, a due mesi dalle elezioni l’assessore ha trovato la soluzione: si chiama project financing ma non ha spiegato bene cos’è. Il project financing o finanza di progetto consiste nella realizzazione di un opera o servizio pubblico da parte di privati che provvedono al finanziamento a fronte di una concessione, che nel caso del cimitero di Ranucci durerà trenta anni; in cambio il concessionario guadagnerà dalla vendita di loculi, aree e servizi. Le delibere di giunta e di consiglio hanno aperto la procedura e Ranucci ha poco da minimizzare dicendo che si è trattato solo dell’approvazione di un progetto preliminare. Invece dovrebbe parlare chiaro e spiegare come saranno spesi i 7.000.000 di euro inseriti nel piano triennale delle opere pubbliche, perché quei soldi poi li pagheranno i cittadini acquistando loculi, aree e servizi. Perché una proposta così importante per la collettività capita proprio a ridosso della campagna elettorale? A pensar male è peccato, è vero, ma sette milioni di euro sono tanti, anche per un cimitero, se non prevede un forno crematorio e servizi funerari e cimiteriali del tutto monopolizzati dal concessionario. Intanto Ranucci continua nella sua frenesia pre-elettorale: dalla scorsa estate ha riempito Tarquinia di micro cantieri. Dossi, luci monumentali, marciapiedi e il tentativo quasi disperato di inaugurare il teatro San Marco. Il nuovo, si fa per dire, teatro è stato venduto all’opinione pubblica già da alcune campagne elettorali fa. Ma mentre proliferano tanti micro cantieri che cosa prepara l’assessore per l’economia di Tarquinia. L’affare cimitero parla chiaro: è stato approvato un pacchetto privatizzato per la società concessionaria; essa disporrà a suo piacimento e secondo proprie logiche economiche delle opportunità di lavoro che il controllo esclusivo dell’impianto gli consentirà. Il concessionario avrà un suo giro, a cui fare riferimento e gli operatori di Tarquinia (imprese artigiane, marmisti, tecnici edili, manutentori, pompe funebri, fiorai …) dovranno corrergli dietro per raccogliere qualche briciola di ritorno dei soldi spesi dai tarquiniesi, che finiranno per lo più altrove”.

Lo ha comunicato Ernesto Cesarini, Candidato sindaco M5S Tarquinia.

 

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