SANITA’. Pazienti del Centro in difficoltà. La rabbia dei famigliari
TARQUINIA – Un Centro che accoglie pazienti in delicate fasi della vita. Uomini e donne che necessitano di costanti cure e periodiche visite. Fosse anche solo per una buona chiacchierata che aiuta, molto spesso, a vivere meglio e soprattutto può evitare degenerazioni gravi conseguenti a particolari stati psichici che purtroppo colpiscono molte persone, peraltro con forti accentuazioni anche nei periodi estivi e di maggior caldo. E’ il Centro di salute mentale che a Tarquinia da due mesi risulta sprovvisto del medico di riferimento. La dottoressa della struttura sanitaria, infatti, è andata in maternità e non è stata ancora rimpiazzata, con grave disagio per i pazienti e per i famigliari degli stessi che reclamano a gran voce aiuto per poter affrontare le difficili patologie che ruotano attorno alla mente. Diverse le sollecitazioni e le rimostranze nei confronti della Asl, ma ancora non si hanno risposte certe. “È il caso che qualcuno ci dia spiegazioni – lamentano alcuni utenti – , i nostri parenti hanno bisogno di assistenza e non è possibile che vengano lasciati soli ad affrontare la malattia per un tempo così lungo. Devono seguire dei percorsi che non possono essere interrotti in maniera così prolungata. Ci avevano detto – aggiungono – che dal primo luglio sarebbe arrivato un nuovo medico, poi però ci hanno riferito che bisognava aspettare ancora. Non sappiamo ancora nulla, né notizie certe. E’ una situazione inaccettabile. Cosa aspettano a rimpiazzare il medico? Che si raccontino di tragedie familiari?”. Non è l’unico problema che la sanità tarquiniese si trova a dover affrontare in questo periodo. Molti cittadini ad esempio attendono anche risposte sul destino del reparto di Ortopedia. C’è chi parla di rischio chiusura, a seguito del pensionamento del dottor Cesare Sevaggini. Il reparto, pur rappresentando una delle eccellenze mediche del Viterbese, regista un personale ridotto ai minimi termini. Tra medici in malattia, in vacanza o in permesso, le attività di una struttura così importante si reggono sulle spalle di uno o due medici, quando va bene, e su ritmi di lavoro insostenibili, anche in considerazione che una città di mare come Tarquinia durante l’estate moltiplica il numero dei residenti in maniera esponenziale.