“Non è ammissibile che la logica dell’utile e del profitto prevalga sui diritti dei cittadini, che i dividendi degli azionisti di Poste Italiane siano più importanti di un servizio essenziale come la consegna quotidiana della posta. Abbiamo già predisposto una lettera da inviare al Ministero dello Sviluppo Economico, dove abbiamo fatto presente le nostre ragioni nell’interesse di tutta la città di Tarquinia. Speriamo che questa vicenda finisca nel miglior modo possibile e Poste Italiane ritorni a fare ciò per cui è stata istituita nel 1917, ovvero la consegna della posta, e non solo attività e gestione finanziaria”. A dirlo è il Sindaco di Tarquinia Pietro Mencarini. I disservizi nascono dalla politica adottata da Poste Italiane, che sta tagliando costi, sportelli e postini, riducendo la consegna delle lettere a cinque giorni ogni due settimane (anziché cinque a settimana come previsto dalle norme europee): lunedì, mercoledì e venerdì in una settimana e martedì e giovedì in quella successiva. Vale a dire, dieci giorni al mese su trenta.