“L’inclusione non è un’isola” è lo slogan della 13° edizione del grande convegno biennale “Q” organizzato dalla Casa Editrice Erickson. Quest’anno ha avuto luogo a Rimini tra il 12 ed il 14 Novembre. Il fil rouge sotteso alle numerosissime proposte di formazione – plenarie, tavole rotonde, aree laboratoriali e workshops – era la costruzione e la cura della dimensione del “Noi”.
Il messaggio, scaturito dal mosaico di voci degli ospiti e degli organizzatori, è che soltanto se si riuscirà a riscoprire – e a far riscoprire – il senso di comunità plurale e aperta, in cui c’è posto per tutti e per ognuno, si potranno edificare contesti nei quali crescere, apprendere e migliorare se stessi. E, cosa più importante, in cui sentirsi felici. Lo hanno ribadito fortemente tutti i relatori, ma particolarmente memorabili sono state le parole di Daniela Lucangeli, psicologa e docente presso l’università di Padova, nel suo intervento intitolato “All’alba del Noi: lo sviluppo dell’intelligenza sociale”. Ha poi insistito su questo tema anche il prof. Telmo Pievani, filosofo ed evoluzionista, che nel suo contributo dal titolo “Il ruolo dell’imperfezione per una cultura inclusiva”, ha intessuto un vero e proprio elogio dell’imperfezione e del meno perfetto delle creature, l’uomo. Infine, riecheggia ancora l’appello della linguista e scrittrice Vera Gheno a utilizzare la lingua per gestire al meglio le differenze, anche di genere.
Questi sono solo alcuni dei nomi di studiosi, intellettuali, ma anche insegnanti ed educatori, che hanno condiviso con gli ascoltatori buone pratiche, idee e spunti su cui riflettere per costruire un mondo più equo e una scuola più inclusiva. Questa, d’altra parte, è anche la vision che caratterizza da sempre l’Istituto “Vincenzo Cardarelli” di Tarquinia. Non stupisce, dunque, che al Convegno abbia partecipato una piccola ma motivata delegazione tarquinese determinata a cogliere la grande occasione di crescita e di formazione che l’evento rappresenta.
Il suo stesso motto, infatti, descrive alla perfezione la filosofia che pervade l’Istituto, che è vicino al mare, è vero, ma di certo non è un’isola. Anzi… tutto il contrario. Si tratta di una scuola dinamica e aperta alle novità, pronta a creare efficaci sinergie sul territorio e a organizzare contesti multiformi in cui tutti si sentono accolti. Si tratta di una realtà vivace che da tempo investe nella costruzione del “Noi”, proprio come auspica la dottoressa Lucangeli, e non solo. Lo fa in modi diversi, mettendo però sempre al primo posto la formazione e proponendo a tutto il personale occasioni per l’aggiornamento continuo, come lo stesso Convegno. Solo così ci si rigenera, si stabiliscono traguardi e si fa rotta verso il futuro.