Si sono concluse le operazioni di trebbiatura della prova nazionale in biologico di frumento duro allestita presso il campo sperimentale della sezione di Agraria. La prova fa parte della rete di confronto varietale che ogni anno viene allestita presso strutture tecniche in tutta Italia per testare le varietà in commercio e analizzarne la risposta specifica in diversi areali.

Il confronto, commenta il Dott. Agr. Odoardo Basili, responsabile per l’Istituto della prova, tende ad analizzare le caratteristiche biometriche e qualitative di una serie di varietà che possono essere più interessanti nell’ambito dell’agricoltura biologica con caratteristiche ad esempio di maggiore accestimento, maggiore capacità di competere con le infestanti, maggiore rusticità, tutte caratteristiche molto importanti insieme all’aspetto qualitativo del prodotto finale per questa scelta dell’agricoltore.

La prova è consistita nel raffronto in blocchi randomizzati di 26 varietà in parcelle ripetute  dove vengono analizzate le caratteristiche di vigoria, emergenza, accestimento, resistenza alle malattie fungine, capacità produttive e qualitative principali per la pastificazione. E’ il frutto della collaborazione tra l’Unità di Ricerca per la Valorizzazione Qualitativa dei Cereali (CRA-QCE),  l’Arsial e la nostra sezione di Agraria.

I risultati vengono puntualmente pubblicati nelle riviste specializzate del settore come ad esempio l’Informatore Agrario e Terra e Vita prima delle semine dei cereali onde consentire agli agricoltori scelte oculate dei materiali presenti in commercio che rispettino le caratteristiche ambientali dove verranno prodotte.

La conclusione della prova verrà poi pubblicata e messa a disposizione anche sul sito istituzionale del Cardarelli.

“Ringrazio sentitamente – commenta la Dirigente Dott.ssa Piroli – gli enti che hanno collaborato per l’allestimento della prova, in particolare il Dott. Mauro Fornara, responsabile per CRA-QCE dell’organizzazione degli allestimenti dei diversi campi sperimentali, il Dott.Roberto  Mariotti responsabile dei centri sperimentali di Arsial.”

Tale collaborazione e sinergia – continua Laura Piroli – sta consentendo ai nostri studenti di avvicinarsi ad attività di ricerca e di approfondimento professionale di alto livello . La possibilità di entrare in contatto con docenti universitari, ricercatori, partecipare a progetti di ampio respiro e fortemente collegati con il mondo agricolo reale e le sue problematiche non fanno che favorire motivazioni e professionalità necessarie alla nuova figura di perito agrario che il mercato del lavoro richiede.

La nostra Sezione, conclude Laura Piroli vuole essere sempre di più un soggetto calato nella realtà agricola e portare il proprio contributo alla crescita e allo sviluppo di questo importante settore produttivo.

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