Tarquinia. Il 25 aprile patrimonio storico collettivo
Il sindaco Mazzola: «Abbiamo il dovere di ricordare».
«Il 25 aprile un’occasione per interrogarci sul presente, sulla capacità collettiva di concretizzare i valori e le promesse che il movimento della Resistenza ci ha lasciato». Lo ha detto il sindaco Mauro Mazzola in occasione della celebrazione della Festa della Liberazione.
«Sono passati 72 anni, da quel 25 aprile in cui gli italiani grazie alla Resistenza seppero liberare il proprio Paese dal nazifascismo. – ha affermato il primo cittadino – Non siamo qui per fare una retorica celebrazione ma per ricordare e riflettere. In questo anniversario commemoriamo i tanti giovani, giovanissimi, che sono stati fatti prigionieri, torturati, che hanno perso la vita combattendo o nei campi di sterminio, i militari che rifiutarono di arrendersi ai tedeschi, le vittime delle stragi nazifasciste, e i sopravvissuti che con la loro forza d’animo hanno saputo affrontare momenti terribili e andare avanti.
La Resistenza è stata un moto nazionale, che ha visto uniti nella lotta, ma anche in altre forme non armate, gli italiani. Come affermato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ricordare la Resistenza e il sacrificio dei tanti che liberarono l’Italia dal nazifascismo significa garantire la Costituzione.
La Costituzione repubblicana, nata dalla Resistenza, ha rappresentato il capovolgimento della concezione autoritaria, illiberale, esaltatrice della guerra, imperialista e razzista che il fascismo aveva affermato in Italia. La memoria di settantadue anni fa è fatta di tante storie personali e collettive che costituiscono un patrimonio che deve permanere nella memoria del Paese. Abbiamo il dovere di ricordare: non dimenticare è un impegno che rivolgiamo innanzitutto ai giovani, ai cittadini del futuro, affinché mantengano la memoria e la consapevolezza della storia dei nostri territori. Ricordiamo per capire il presente e affrontare il futuro.
Sperando che il nostro Paese, smarrito tra tante drammatiche vicende nazionali ed internazionali, ritrovi la sua strada proprio sulla base della memoria e dei valori che oggi più che mai sono fondamentali per assicurare ai nostri giovani un futuro migliore. Il dovere che abbiamo nei confronti di chi, tanti anni fa, a costo di estremi sacrifici ci ha liberato dall’oppressione nazifascista e consegnato un’Italia, libera, democratica e unita, è quello di fare in modo che quelle speranze non vengano deluse, che quelle conquiste non vengano compromesse».