Una storia a fumetti per raccontare ai giovani il martirio di Norma Cossetto, studentessa istriana violentata nel 1943 dai partigiani comunisti slavi e gettata in una foiba. L’amministrazione comunale di Tarquinia (VT), guidata dal Sindaco Pietro Mencarini, ha deciso di donare agli alunni di alcune classi dell’istituto d’istruzione superiore “Vincenzo Cardarelli” la pubblicazione a fumetti intitolata “Foiba Rossa. Norma Cossetto: storia di un’Italiana”, scritta da Emanuele Merlino e disegnata da Beniamino Delvecchio.
La consegna del volume é avvenuta al termine di una conferenza organizzata, in collaborazione con il Comitato 10 Febbraio di Viterbo, nell’aula magna della scuola. Ha introdotto i lavori il dirigente scolastico Laura Piroli, che con un commosso intervento ha sollecitato i ragazzi a combattere ogni forma di sopraffazione e di violenza e ha proposto di ripetere la manifestazione nei prossimi anni. Il vice sindaco Manuel Catini ha ringraziato la dirigente, il professor Luca Bondi e la professoressa Maria Rita Giorgolo, figlia di esuli fiumani, per la collaborazione e ha proposto di portare, il prossimo anno, una delegazione di studenti alle celebrazioni del Giorno del Ricordo che si tengono nella Camera dei Deputati. L’assessore comunale alla Cultura, Martina Tosoni, ha spronato i ragazzi a non fermarsi alle apparenze e a cercare sempre, con determinazione, la verità.
Il consigliere comunale incaricato all’Istruzione, Federica Guiducci, ha spiegato che questo tipo di celebrazioni servono perché tragedie come queste non debbano accadere più. “I nostri connazionali – ha detto la Guiducci – furono gettati nelle foibe per farli sparire, ma noi non scordiamo il loro sacrificio.”
Il giornalista e dirigente nazionale del Comitato 10 febbraio, Silvano Olmi, ha illustrato, con l’aiuto di diapositive, la storia di Norma Cossetto, la sua vita, i sogni, le terribili violenze alle quali fu sottoposta e la tragica morte in fondo a una foiba. “Norma è stata vittima dell’odio dei partigiani comunisti slavi – ha detto Olmi – noi oggi non proviamo rancore, ma non dimentichiamo le sofferenze degli italiani infoibati o costretti a scappare dalle loro terre per sfuggire al terrore titino.”
Il giornalista ed editore Federico Gennaccari, ha sottolineato la valenza informativa del fumetto che racconta la tragica fine di Norma Cossetto ed è uno strumento utile per informare i più giovani.
Ha concluso la manifestazione l’ottantacinquenne Secondo Raggi Karuz, profugo da Zara, che ha ricordato il dramma dei bombardamenti e dell’occupazione dei partigiani comunisti slavi. “Entravano nelle abitazioni e portavano via gli italiani – ha raccontato – e molti di essi non tornavano più. Dopo quattro anni di occupazione della nostra terra da parte dei titini – ha concluso – siamo scappati. È stato terribile per noi abbandonare tutto.” Alla conferenza hanno partecipato anche Laura Amato, Matteo Costa e Roberto Corridoni, consiglieri dell’Università Agraria di Tarquinia ed ex alunni dell’istituto scolastico.