“Si è svolta ieri la riunione del tavolo di lavoro per il controllo e la riduzione dell’inquinamento del trasporto marittimo e del porto di Civitavecchia. Erano presenti oltre all’assessore Manuedda e ai consiglieri Menditto, Floccari, De Paolis, Scilipoti e Girolami, le associazioni e comitati Forum Ambientalista, Piazza048, Il Paese che vorrei e V. Petrelli.
Rilevanti le assenze della Capitaneria di Porto, dovuta, però a un disguido, e soprattutto quella immotivata dell’Autorità Portuale che, nonostante il dovuto preavviso, non si è neanche preoccupata di fornire una semplice scusa, segno dell’attenzione davvero esemplare verso la cittadinanza e l’ambiente.
Eppure il Presidente Di Majo, che gira per l’Italia decantando le doti ecologiche del porto di Civitavecchia, dovrebbe essere il primo a rispondere ad alcune domande che avremmo voluto rivolgergli:
– Perché, mentre sbandiera nei convegni con dichiarazioni esaltanti i successi della sua politica portuale “green” nel campo ambientale, evita ripetutamente il confronto sui temi riguardanti l’inquinamento derivante dalle attività marittime e portuali conosciuti da molto tempo e oggi ancor più gravi?
– Come spiega il fatto che l’accordo volontario “Civitavecchia Blue Agreement” per la riduzione del tenore di zolfo nei carburanti delle navi sia stato sottoscritto unicamente da GNV e non dalle altre Compagnie di navigazione interpellate (CIN Tirrenia – Moby e Grimaldi)? Evidentemente è difficile ammettere che risparmiare sui costi di carburante sia più importante della tutela della salute.
– Perché l’elettrificazione delle banchine, nonostante sia un obbligo delle prescrizioni VIA, rimane ancora oggi, a distanza di anni, non ottemperato? Cambiano i Presidenti ma da anni non si fa un passo in avanti. Né si propongono soluzioni alternative che possano ridurre i livelli d’inquinamento simili a quelli ottenibili dall’elettrificazione. Semplicemente, senza patemi, si comunica che l’adempimento di questa prescrizione non è nei programmi dell’Ente salvo poi pensare che la soluzione sia il GNL dal quale Civitavecchia ricaverà l’ennesima servitù ambientale, diventando una stazione di servizio per le navi di mezzo Mediterraneo.
Sappia, comunque il Presidente Di Maio che non intendiamo desistere e che porteremo la mancata ottemperanza di queste prescrizioni, in sede comunitaria.
In fondo armatori e Autorità Portuale continuano a raccontarci la favola che l’aria che si respira dentro il porto è più che buona, che le centraline di monitoraggio non sforano mai e che il caos di traffico e inquinamento stradale che si genera intorno a largo della Pace è una pura invenzione. E ne deve essere convinta anche la Regione Lazio che, come abbiamo fatto notare ieri, continua a temporeggiare nel portare in Consiglio regionale la richiesta di inserimento nel piano di qualità dell’aria di specifiche norme per il porto di Civitavecchia come richiesto prima da centinaia di cittadini con una petizione e in seguito dall’intero Consiglio Comunale.
Evidentemente le malattie e i lutti di cui abbiamo una quotidiana esperienza, comprovati dai dati epidemiologici a testimonianza di una situazione sanitaria disastrosa, sono relegati da queste istituzioni, alla fantasia di qualche visionario.”.

Lo ha reso noto il Forum Ambientalista.

 

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