Il candidato del centrodestra risponde agli insulti alla sua coalizione: ”Qualcuno pensava di essere fuori e si è svegliato dal torpore. E il mio competitor assiste inerme. Certa sinistra non tutela né i propri sindaci, che non durano, né gli eletti. Figuriamoci gli elettori”. Su Petrelli: ”Rispetto le sue battaglie sugli usi civici, ma l’alleanza con il Pd che governa Regione e Agraria è incomprensibile”

CIVITAVECCHIA – Campagna elettorale senza sosta per Ernesto Tedesco. Il candidato sindaco di centrodestra e movimenti civici, forte di oltre il 49% dei consensi raccolti al primo turno, ha infatti ripreso immediatamente dopo lo spoglio la sua agenda di incontri con le realtà associative e sopralluoghi nelle varie zone del territorio.
C’è più soddisfazione o amarezza per il risultato di domenica scorsa?
«Non può che esserci soddisfazione. Il risultato raggiunto è stato strepitoso, in poche settimane di lavoro unitario io e la mia coalizione abbiamo raccolto oltre 14mila e seicento preferenze, un dato che ci ha permesso di sfiorare una vittoria al primo turno che sarebbe stata clamorosa».
Ora cambia qualcosa?
«Assolutamente nulla. Stavamo correndo e continuiamo a correre. E per quanto mi riguarda non c’è dubbio che anche la campagna elettorale del ballottaggio deve essere impostata sul programma, sulle cose da fare. In particolare la città merita di poter discutere su come affrontare le tante emergenze, di poter decidere su una visione complessiva del suo futuro: questo era e resta il mio pensiero».
Però la campagna elettorale sembra essersi alzata nei toni: è dello stesso avviso?
«Ci sono stati episodi spiacevoli, ho avuto anche dei chiarimenti con alcune delle persone che, magari prese dalla foga, avevano sparso calunnie e insinuazioni inaccettabili e che si sono scusate. Purtroppo però a sinistra molti si credevano fuori dai giochi e quando invece si sono ritrovati al ballottaggio, non hanno saputo far altro che risvegliarsi dal loro torpore insultando e facendo talvolta anche peggio. Sappiano che non staremo a guardare».
In che senso?
«Chi esce dal seminato se ne assumerà la responsabilità: tutto qui. Però vorrei dire una cosa anche a Tarantino».
Prego…
«Come ho già avuto modo di rilevare, sta assistendo inerme allo spettacolo indecoroso che sta dando la sua coalizione. Credo che la sinistra stia davvero esprimendo il peggio di sé e non mi stupisce che a orchestrarla siano gli stessi burattinai che cinque anni fa si insultavano pubblicamente a vicenda e che oggi invece fanno a gara a coccolarlo. Il film lo abbiamo già visto in passato, ma per chi si fosse distratto, abbiamo avuto un bel trailer con la vicenda dell’apparentamento».
Ritiene una scelta sbagliata l’apparentamento?
«Le pare normale che la sinistra sacrifichi due consiglieri del Pd e uno di Onda popolare per andare a elemosinare i voti di un’altra parte politica? Non riescono a tutelare neanche i propri eletti, figuriamoci i propri elettori. E i sindaci sappiamo come vanno a finire: gli ultimi tre eletti dal centrosinistra hanno terminato il proprio mandato non solo prima del tempo, ma addirittura entro i due anni dall’insediamento».
Come giudica la scelta di Petrelli?
«Ho sempre avuto, a differenza di qualcun altro, grande rispetto quanto meno per le sue battaglie. Ma mi sembra che unendosi con chi ha contribuito a produrre i guasti degli usi civici, cioè la sinistra che governa Regione Lazio e Università Agraria, sia stato lui il primo a mettere da parte certi temi. Legittimo, per carità. Ma incomprensibile».

Fonte Civonline

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