La fondazione nata in America nel 1966 da un’idea dell’attore Jerry Lewis conferisce il prestigioso riconoscimento alla città Etrusca.
La Fondazione Telethon riconosce a Cerveteri il titolo di ‘Comune del Cuore’. È giunta in questi giorni in Municipio la comunicazione da parte del Direttore Raccolta Fondi della Fondazione nata in America nel 1966 con la quale rende noto all’Amministrazione comunale di Cerveteri che dopo la partecipazione attiva dell’Ente, grazie al prezioso supporto dei volontari, all’iniziativa ‘I Cuori di Cioccolato Telethon’, d’ora in poi verrà annoverata nell’Albo dei Comuni del Cuore.
“I volontari, i giovani ricercatori, tutti coloro che impiegano il loro tempo e la loro passione in favore della ricerca scientifica sono la parte sana, la parte pure, la parte giusta dell’Italia. Chiunque si impegna in qualche modo per restituire la speranza ad una famiglia che ha dei parenti affetti da una malattia rara, merita il sostegno e il contributo di tutti noi – ha dichiarato Alessio Pascucci, Sindaco di Cerveteri – purtroppo sono tantissimi i casi in tutto il mondo e troppo spesso sono i bambini a dover convivere con una malattia rara, alcuni di essi anche del nostro territorio. Noi come Comune abbiamo aderito con estremo piacere all’iniziativa dei cuori di cioccolato di Telethon tenutasi il dicembre scorso, e sin da ora offriamo la nostra totale disponibilità ad iniziative analoghe”.
La storia di TELETHON nasce nel 1966 negli Stati Uniti quando Jerry Lewis inventa una non stop televisiva per raccogliere fondi a favore della distrofia muscolare. Una formula di successo che viene adottata, a partire dal 1987, anche in Europa dall’Associazione francese contro le Miopatie (Afm). Nel 1990, grazie all’incontro tra Susanna Agnelli e l’Unione italiana lotta alla distrofia muscolare (Uildm), Telethon sbarca in Italia con la prima maratona televisiva. Da allora lavora ogni giorno per dare risposte concrete a tutte le persone che lottano contro le malattie genetiche, così rare da essere spesso dimenticate dai grandi investimenti pubblici o privati in ricerca. Finanzia i migliori ricercatori ed istituti di ricerca, perché crediamo nel merito e nell’eccellenza. Solo così è stato possibile raggiungere alcuni primi risultati importanti per la cura delle malattie genetiche.