Scambio di corrispondenza con la Sua sulla gestione del complesso munomentale. Nei mesi scorsi l’Anticorruzione ha chiesto una relazione dettagliata sulla procedura adottata dalla stazione unica appaltante di Città metropolitana. Sei le proposte arrivate tra cui quella delle Terme dei Papi
Civitavecchia – Tornano ad accendersi i riflettori sulla manifestazione di interesse relativa al complesso monumentale ed archeologico delle Terme Taurine. Dopo il contestato passaggio in consiglio comunale per la variante urbanistica, le critiche rivolte dall’opposizione alla convenzione siglata dal Comune e dalla Soprintendenza per la gestione del sito – che di fatto ha escluso la Proloco, che si è rivolta al Tar del Lazio – e dopo che la Stazione Unica Appaltante di Città Metropolitana, la scorsa estate, aveva ammonito il Pincio, dicendosi impossibilitata ad espletare la gara per una grave carenza informativa e documentale, si accendono anche i riflettori dell’Anac sulla vicenda.
Nei mesi scorsi, infatti, l’Autorità Nazionale Anticorruzione si era rivolta proprio alla Sua, chiedendo chiarimenti alla luce proprio dell’esposto presentato dalla Pro Loco. E l’Anac aveva richiesto una relazione aggiornata relativa alla procedura di consultazione preliminare di mercato per la gestione in concessione del complesso monumentale, indicando dettagliatamente il ricorso a questo tipo di procedura e lo stato della stessa. La Sua, rispondendo ad Anac, aveva evidenziato la mancanza di adeguate informazioni da parte del Pincio per procedere alla pubblicazione di una procedura ad evidenza pubblica; da lì la pubblicazione di una consultazione preliminare di mercato ‘‘finalizzata esclusivamente ad acquisire informazioni utili alla pianificazione e alla preparazione di una eventuale gara avente ad oggetto la concessione di valorizzazione ed utilizzazione a fini economici del bene culturale. All’avviso, scaduto a fine ottobre, hanno partecipato ben sei progetti, tra cui, come anticipato nei mesi scorsi, anche le Terme dei Papi spa di Viterbo che ha acquistato dal fallimento il Casale dei Bagni adiacente alle terme taurine ottenendo dalla Regione Lazio il permesso per la ricerca di acqua termominerale. Nel corso dell’ultimo consiglio comunale, tra i diversi atti urbanistici, è stata approvata la variante per sanare la destinazione agricola di parte del complesso. Nel frattempo il Tar del Lazio ha respinto la richiesta di sospensione avanzata dalla Pro Loco e relativa agli atti stipultati da Comune e Soprintendenza. È probabile, adesso, che la Sua debba attendere che il procedimento della variante urbanistica sia completato con l’espressione dei pareri separati o in conferenza dei servizi, la dichiarazione di compatibilità alle previsioni del PTPG che la Città metropolitana stessa deve rilasciare ed il definitivo passaggio al consiglio comunale ormai della prossima Amministrazione prima di partire con la gara. E quindi bisognerà capire come andrà avanti la già delicata questione.