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Presentate ieri le risultanze delle indagini archeologiche al parco di Vulci.

Si è conclusa ieri la seconda campagna di scavo condotta a Vulci dalla Duke University, che ha stilato il bilancio degli importanti studi nell’area antistante la Domus del Criptoportico. L’incontro è avvenuto al Complesso monumentale San Sisto, dove erano presenti l’amministrazione comunale, la Fondazione Vulci e lo staff del progetto “Vulci3000” coordinato dal professor Maurizio Forte. In una sala gremita, il professore ha spiegato le attività svolte in questi mesi, caratterizzate dall’utilizzo di droni con immagini multispettrali, telecamere termiche e analisi all’infrarosso. Con questo tipo di tecnologia è stato possibile, con l’apporto di altri istituti accademici della Svezia, della Francia e del Portogallo, rendere il sito interessante antistante l’impianto residenziale. Con un app, in fase di realizzazione da un esperto della Duke University, sarà possibile fare un giro virtuale del parco archeologico di Vulci, mettendo in evidenza le bellezze storiche dell’antica città etrusco-romana.

«Questi studi – afferma il sindaco Sergio Caci – portano alla luce nuove realtà che andranno a vantaggio del turismo. Oltre al rinvenimento di importanti testimonianze provenienti dagli scavi nelle necropoli, apportano nuova conoscenza anche le risultanze di queste indagini che la Duke University che sta compiendo nell’ambito dell’antica città etrusco-romana».

L’università del North Carolina proseguirà le sue attività anche nel corso del 2018, grazie alla determinazione del Comune di Montalto di Castro, della Fondazione Vulci e di concerto con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale.

 

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