La sentenza del n. 815 del 24 agosto 2018 del Commissariato per gli Usi Civici per il Lazio Toscana e Umbria, attesa da 15 anni circa la controversia sulla proprietà dei terreni dell’ ex Pio Istituto Santo Spirito non è affatto una vittoria.
E’ vero che ne è stata dichiarata la legittima proprietà dei cittadini di Tolfa, ma ad un prezzo pesantissimo da pagare, che poteva essere evitato se solo alla logica della contrapposizione fosse stata preferita la logica della cooperazione tra Comune e Regione come da noi più volte sollecitato.
La sentenza istituisce il gravame di uso civico su tutti i quasi 3000 ettari di territorio, in cui ricadono la frazione di Santa Severa Nord, l’area dei capannoni artigianali, le grandi aziende agricole di Santa Severa, un avio-superficie ecc. su cui calano di colpo come una mannaia tutti i vincoli di tutela degli usi civici anche in senso retroattivo.
Si legge infatti nella sentenza che tali terreni sono “di proprietà collettiva dei residenti di Tolfa, inalienabili e utilizzabili solo per fini agro-silvo-pastorali e contestualmente si dichiara la nullità di tutti gli atti pregressi che hanno riguardato detti beni”.
E’ certamente una vittoria per l’ambiente ed il paesaggio in quanto vi si istituisce contestualmente, su tutta l’area, il vincolo paesaggistico, ma una durissima sconfitta per chi in quelle zone ha investito i propri risparmi e che ora rischia di vederli andare in fumo: le note vicende di Civitavecchia relative alla stessa problematica non lasciano dubbi.
Ed infatti lo scorso 17 Settembre in consiglio comunale c’è stata la prima vittima: è stata ritirata la delibera sulle osservazioni e definitiva approvazione del piano di zona legge 167 predisposto per realizzare ulteriori residenze e servizi commerciali nella frazione di Santa Severa Nord.
Le ultime amministrazioni di centro destra che hanno guidato il Comune e l’Università Agraria sono gli unici responsabili di questo guaio. Mentre difendevano in tribunale gli usi civici sui terreni del Santo Spirito hanno approvato varianti al piano regolatore e stipulato contratti per affitti ventennali con i privati consentendo così ingenti investimenti da parte di questi, e ora?
Ora è d’obbligo applicare a questi terreni lo Statuto ed il Regolamento dell’ente Università Agraria di Tolfa riconosciuto unico proprietario di tutto, a partire dalle tariffe per le concessioni di recente aumentate fino ad incrementi del 40% dall’attuale amministrazione Santurbano.