(continua dall’edizione precedente)
Ma occupiamoci di noi! Oggi non c’è più tempo per fare nulla, andiamo tutti di fretta per tirare a campare una vita da schiavi indottrinati ed esecutori di compiti sotto qualche padrone. Se pensiamo alla formazione scolastica e universitaria, ad esempio, ci sono corsi di estetica e di etica ma non di bellezza e di amore, ci insegnano a lavorare in gruppo e le competenze sociali ma non c’è un corso sull’amicizia, ci spingono sin da piccoli ad essere competitivi rispetto agli altri ma non a collaborare e a gioire dei successi altrui. Lentamente diventiamo robot che producono documenti o aggiustano macchine ma nessuno ci insegna ad inventare, non c’è un corso sulla creatività. La vita è un progressivo indottrinamento e una formazione al ruolo, un adattamento al sistema per evitare di venirne schiacciati e morire. Un sistema fatto di tanti uomini con sempre meno umanità, tempo, creatività e amore. Tanti impegni, tante capacità e competenze ma anche tante paure e tanta solitudine e rabbia. Oggi chi vuole sapere di più sulla verità e sul senso reale della vita deve fare un percorso di consapevolezza e conoscenza fatto di analisi e di destrutturazione di se. A forza di occidentalizzarci e di spaventarci con le crisi economiche e il terrorismo anche mediatico sono riusciti a disumanizzare i rapporti e a nascondere a noi stessi chi siamo! Da qui la patologia personale e collettiva. Ma chi ha l’intelletto ancora non del tutto addormentato prenda in mano la sua vita e si salvi per quel che si può. Trovare un compromesso con il mondo per sopravvivere è meglio che soccombere e servirlo da schiavi! “Qui habet aures audiendi, audiat”
(fine)