A sostenerlo il Sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei che si dichiara convinto che la crescita della città non può prescindere dalla crescita del territorio circostante le mura cittadina di Civitavecchia, nel caso specifico sono un ambito troppo ristretto per un porto che ambisce a diventare il riferimento più importante del Centro Italia.
Ed è proprio qui che entra in gioco l’esigenza di una collaborazione sinergica tra gli enti locali legati per diversi fattori, non ultimo quello dell’attrattività turistica e al traffico crocieristico presente al porto di Civitavecchia.
Sono stato il primo, alcuni giorni fa – precisa, infatti, il sindaco di Santa Marinella Pietro Tidei – ad aver inviato una lettera al neo presidente dell’Autorità Portuale e ai sindaci di Civitavecchia Cerveteri Ladispoli, Tarquinia, Tolfa, Allumiere, Monteromano e Montalto, perché mai come in questo momento ho sentito il bisogno di tracciare un percorso condiviso che ci consenta di sfruttare le notevoli potenzialità di un porto, sin qui mia espresse a pieno.
Vorrei ricordare che la nascita e l’affermazione dello scalo come primo porto crocieristico d’Europa è nata quando io ero Sindaco di Civitavecchia ma in seguito il sommarsi di una serie di contingenze negative che dal 2008 si sono susseguite, non solo in Italia ma sul mondo intero, hanno avuto una pesante ricaduta anche sulla nostra zona.
A questo si aggiunge ora l’impatto, disastroso di un virus che ha comportato un brusco rallentamento, se non un blocco della crescita.
E’ evidente che non si può più indugiare e da subito va intrapreso un lavoro, cui tutti devono dare il loro contributo e per prima cosa vorrei ricordare il protocollo d’intesa firmato il 24 marzo del 2013 presso la presidenza del Consiglio dei Ministri oltre che dal sottoscritto, dal presidente dell’Autorità Portuale Monti dai vari Ministeri interessati, dalla Regione Lazio, dalla Provincia e dai Comuni di Roma Viterbo, Civitavecchia, Fiumicino e Tarquinia, da Rfi e altri enti ancora, rimasto dormiente da sette anni anche se allora venne definito storico e di valenza strategica per l’Italia.
Va riesumato anche il Protocollo d’intesa tra i comuni di Civitavecchia, Viterbo, Terni e Rieti per l’avvio del progetto Civiter ma soprattutto il nuovo piano di sviluppo dovrebbe basarsi su quanto emerso, nel 2016, nel congresso promosso da Unindustria denominato l’area retro portuale di Civitavecchia: domanda offerta e prospettive di sviluppo”.
Lì sono dettati tutti i punti chiave da seguire, dal potenziamento generale del porto alla valorizzazione del patrimonio culturale storico e archeologico, con la creazione delle antiche Terme di Traiano. dando vita all’omonimo polo turistico e termale.
Occorre poi realizzare il secondo lotto di opere strategiche del porto per incentivare ulteriori attività portuali e ritengo molto interessante l’intenzione manifestata dall’ autorità portuale di partecipare al programma di Italia Camp per la produzione di energia elettrica sfruttando il moto ondoso Necessario poi attivare un collegamento destinato esclusivamente ai croceristi in partenza dalla stazione di Civitavecchia, con la realizzazione di un terminale passeggeri alla stazione di Roma San Pietro. Di proposte e progetti finalizzati non solo all’ incremento del traffico crocieristico ce ne sono molte, ed è per questo che è opportuno che tutte le amministrazioni comunali del territorio e la stessa Autorità Portuale aprano una vertenza con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e con la Regione Lazio per dare attuazione agli obiettivi sopra elencati e usufruire dei finanziamenti europei annunciati dal Governo. Infine bisogna esaminare con attenzione il progetto del Distripark sostenuto da Unindustria”.