Tolfa, anziana maestra uccisa in casa. Fermato il presunto omicida
Orrore nel paese collinare ieri sera dove in viale d’Italia è stato rinvenuto dalle figlie il corpo senza vita con la testa fracassata di Diva Compagnucci. Indagano i Carabinieri che sono risaliti ad un uomo, ora trattenuto in caserma in stato di fermo. VIDEO VIDEO2
TOLFA – Giallo a Tolfa: un’anziana signora residente nel comune collinare, in un palazzo della centralissima viale d’Italia, è stata ritrovata morta ieri sera per cause ancora in fase di accertamento.
A trovare la donna sono state, intorno alle 20, le figlie.
Le cause del decesso sono al vaglio degli inquirenti. Sul caso indagano i carabinieri che stanno seguendo la pista della rapina finita in tragedia.
L’attenzione degli inquirenti per cercare di risalire all’autore dell’omicidio si è incentrata sulla badante che accudiva la donna.
Poco prima delle 12 sarebbe stato sottoposto a stato di fermo un uomo di nazionalità albanese.
La vittima, rinvenuta con il cranio fracassato, si chiamava Diva Compagnucci, 90 anni, molto conosciuta a Tolfa per essere stata una delle maestre del paese.
L’assenza di segni di effrazione su porte e finestre ha messo gli inquirenti sulla strada legata a persone vicine alla vittima. Al momento le indagini sembrano portare ad un complice.
Intanto è stata ascoltata dai carabinieri la mamma del ragazzo fermato che è stata la badante quando il marito della maestra Diva, quando il coniuge era in vita.
Lo scenario apparso ai Carabinieri ieri sera non ha lasciato dubbi sul fatto che si trattasse di un omicidio: la donna aveva, infatti, il volto completamente tumefatto e l’appartamento risultava messo a soqquadro. A quel punto sono stati avviati immediatamente i rilievi scientifici nell’appartamento a cura dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Ostia per di acquisire il maggior numero possibile di informazioni utili alla ricostruzione dell’evento.
Contestualmente è iniziata la caccia all’assassino attraverso l’acquisizione delle informazioni dei vicini nonché la verifica di sistemi di videosorveglianza nei pressi dell’abitazione. Le informazioni acquisite nel giro di pochissime ore hanno condotto a un giovane cittadino albanese, il quale era stato visto accedere all’interno del condominio della vittima, nonché figlio di una collaboratrice domestica dell’anziana donna.
Lo stesso è stato rintracciato all’interno della sua abitazione e nel corso della perquisizione sono stati trovati alcuni indumenti con tracce ematiche, mentre altri sono stati trovati nella lavatrice proprio per cancellare le tracce. Raccolte sufficienti prove a suo carico, la Procura della
Repubblica di Civitavecchia ha disposto il fermo del giovane che è stato portato in carcere. VIDEO VIDEO2