La Tirrenia abbandona a se stesso il collegamento con Cagliari. Proteste veementi sulla sponda sarda, mentre a Civitavecchia si subisce in silenzio la fine della storica tratta.

Ancora un pessimo segnale dal settore portuale. Il 13 settembre si interromperà lo storico collegamento tra Civitavecchia e Cagliari, storicamente il secondo collegamento più importante del nostro scalo.

La linea è effettuata da Tirrenia in regime di libero mercato, ma già a metà settembre, data la riduzione della richiesta di trasporto, questa potrebbe rivelarsi economicamente insostenibile.

Il problema si trascina da tempo e adesso i nodi vengono al pettine: nel corso dell’anno, infatti, sono andati deserti un bando e due manifestazioni d’interesse per la rotta e adesso non si intravvede alcuna proroga.

Tutto questo, dicono gli addetti ai lavori, mette a rischio la stagione turistica ancora aperta e l’autotrasporto del centro Italia.

La decisione è stata comunicata da Tirrenia e sembra incredibilmente non aver destato alcuna reazione su questa sponda del Tirreno, mentre in Sardegna si invita alla mobilitazione: dal sindaco di Cagliari all’assessore regionale alla mobilità tante le voci che si sono levate, comprese quelle dei sindacati (in particolare l’Ugl) e dei partiti (con Fratelli d’Italia particolarmente critica).

Inutile sottolineare quanto questa notizia rappresenti l’ennesimo evidente campanello d’allarme sulla parabola discendente dello scalo di Civitavecchia.

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