Voucher sociali spendibili solo in una farmacia privata: chissà perché?
Nell’ultimo numero dello scorso anno, i lettori avevano trovato una notizia riguardante l’assegnazione di voucher sociali da parte
del Comune. Bella iniziativa, anzi più utile che bella: perché purtroppo c’è bisogno di un aiuto per troppe famiglie di questo territorio, nel quale l’assenza divenuta cronica negli ultimi mesi di possibili nuove fonti di reddito ha aggravato la crisi facendo esplodere una vera e propria emergenza sociale. Tutto bene, quindi?
Fino a un certo punto. Perché non c’è verso: a questa amministrazione, che doveva essere quella della trasparenza, manca più di
tutti la trasparenza. È infatti vano cercare traccia di uno straccio di documento che spieghi come è nata, e come è cresciuta,
questa iniziativa. Si sa solo che, citando il comunicato che a suo tempo fu emesso da palazzo del Pincio, “si tratta di buoni del valore di 100 euro da spendere in alcuni esercizi commerciali cittadini ed in particolare presso i supermercati Conad di San Gordiano, via Terme di Traiano, viale Togliatti e via Matteini; i supermercati Elite di via S.De Filippi Mariani e via Calisse; il
supermercato Carrefour di via Leopoli, il supermercato Pam di via Nenni, Crios di via Gorizia, la libreria Giunti al Punto presso La
Scaglia, Io Pito di via Calisse 95, la farmacia Spurio e le farmacie comunali”.
Doveroso ripeterlo: tutto bene, e utile.
Ma se la consegna dei voucher ha riguardato “circa 500 nuclei familiari aventi diritto”, si parla di circa 50mila euro. E se sulla scelta degli esercizi commerciali, nel loro complesso, può sorgere qualche dubbio, quel che salta invece immediatamente
all’occhio è il finale dell’elenco: come mai il circuito scelto per le farmacie comprende (com’è normale) tutte le farmacie comunali
e soltanto una tra quelle private? È una bizzarria che meriterebbe tanta attenzione. Anche e proprio perché riguarda una faccenda delicatissima, quale il sostegno alle famiglie che hanno bisogno.
Invece la sensazione è che ancora una volta dalle parti del sindaco Cozzolino si farà finta di nulla, senza rispondere all’esigenza di
chiarezza che viene dalla città. È già successo in passato troppe volte.
Soltanto per citare gli ultimi casi, che abbiamo dovuto trattare, si aspettano ancora risposte sulla questione delle luminarie e dei
mercatini natalizi, con alcuni aspetti che prefigurano un palese mancato rispetto di quanto scritto negli stessi documenti ufficiali
del Pincio. O la vicenda della transazione con l’istituto Nomura dei debiti tipo swap del Comune, che nonostante si stia parlando
di soldi pubblici è rimasta “segreta”.