Il consigliere della lista civica Gino De Paolis sottolinea come si stia ragionando sul tracciato migliore. “Positivo il procedere dell’iter per un’opera di fondamentale importanza per lo sviluppo del territorio”
CIVITAVECCHIA – Si è tenuta questa mattina, presso la commissione trasporti della Regione Lazio, l’audizione di Anas, per quel che riguarda la superstrada Civitavecchia-Orte: un’opera di fondamentale importanza per lo sviluppo del territorio e su cui da anni si lavora per individuare il tracciato più idoneo.
“Ad oggi possiamo dire che il progetto è stato deliberato ed approvato dal Cipe, secondo il tracciato verde, con un investimento pari a 466 milioni di euro – ha spiegato il consigliere della lista civica Gino De Paolis – e che Anas sta procedendo ai necessari approfondimenti ambientali ed archeologici. Un passaggio di garanzia che si concluderà a marzo 2020 per poi procedere entro la fine di quell’anno, all’appalto definitivo per la realizzazione dell’opera. Dall’audizione di oggi registriamo con favore che, pur rimanendo sul tracciato approvato, Anas non scarta l’ipotesi di accogliere la nostra proposta di procedere alla realizzazione di un tracciato intermedio di collegamento che bypassa Monteromano. Questa opzione, accolta con attenzione in Commissione, sarà valutata qualora sorgano evidenti problemi dall’analisi degli approfondimenti menzionati sopra. Sempre su nostra richiesta è stato altresì accordato dal presidente della Commissione di audire i Sindaci della zona – ha aggiunto De Paolis – affinché vi fosse la massima trasparenza, anche istituzionale, su quanto si procede a realizzare e quindi utile a raccogliere eventuali suggerimenti o punti di criticità da parte di chi amministra i comuni maggiormente interessati”.
“Con la massima serietà dunque, senza sottovalutare le preoccupazioni sul piano ambientale – ha concluso il consigliere regionale – riteniamo positivo il procedere dell’iter, ricordando quanto importante sia quest’opera, non solo per la rete viaria dei territori interessati, ma soprattutto per l’economia dello scalo portuale e dell’intero centro Italia. Una infrastruttura di cui si è sentita l’assenza per troppi anni e che finalmente sarà in grado di unire il Tirreno e l’Adriatico per giovare all’economia reale e costruire opportunità di sviluppo di nuovi siti produttivi e quindi di occupazione. Procediamo dunque nella convinzione di fornire un buon servizio al territorio e al Paese”.