Nuove adesioni e nuove manifestazioni di solidarietà al ricorso al TAR sottoscritto dalle associazioni ambientaliste nazionali Italia Nostra, Lipu, WWF, GRIG (Gruppo di intervento giuridico) e Forum Ambientalista, unitamente a tanti cittadini, e ai titolari di aziende agricole, contro il provvedimento deliberato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, che il 1° dicembre 2017 ha concesso la compatibilità ambientale al progetto preliminare di Anas, il cosiddetto “tracciato verde”, che prevede il completamento della trasversale, composta da 9 viadotti, 1 galleria e 2 svincoli, nell’area integra della Valle del Mignone.
Giovedì 22 febbraio scorso, presso l’agriturismo Campodimarta, situato proprio in quella valle a rischio di distruzione, i Comitati promotori del ricorso al TAR hanno organizzato una cena di solidarietà finalizzata alla raccolta di fondi per la copertura delle spese legali. La grande partecipazione e le generose donazioni hanno confermato quanto la difesa di questo sito sia sentita non solo dagli abitanti del luogo ma anche dai cittadini di Tarquinia che ne sostengono la tutela.
Ringraziamo tutti quelli che hanno fatto le donazioni, che hanno accolto il nostro appello, per difendere la Valle del Mignone da un’opera che la CTVIA ha dichiarato, immitigàbile, nel dare il suo parere negativo al tracciato verde proposto da ANAS spa. Altre iniziative di solidarietà, verranno annunciate nelle prossime settimane, a partire da una passeggiata nella Valle del Mignone, con tappe panoramiche sul tracciato verde.
Nel frattempo si resta in attesa di vedere cosa farà il comune di Tarquinia, se intenderà presentare il ricorso al TAR del Lazio e dare seguito alla delibera del Consiglio Comunale del 29 Novembre 2017, una mozione approvata all’unanimità che impegnava al punto n. 5, qualora venisse concessa la compatibilità ambientale a impugnare gli atti nelle sedi opportune. Continueremo a difendere l’integrità dell’ambiente e a tutelare la preziosità del nostro territorio come da anni facciamo e come continueremo a fare, anche dopo il 4 marzo prossimo, a differenza dei proclami della politica il cui impegno, come tristemente abbiamo imparato, terminerà alla chiusura dei seggi elettorali per riprendere con la tutela di ben altri interessi che quelli dei cittadini.