Turismo, serve una svolta
Croceristi abbandonati, quando il comprensorio offre bellezze culturali.
Un pacchetto per l’Etruria, ma serve superare i campanilismi e fare sistema.
Turismo, altra estate del nulla? Su queste pagine, ormai da qualche mese, abbiamo lanciato l’allarme sullo stato di assoluto lassismo da parte della amministrazione comunale che non sembra aver intenzione di “acciuffare” parte di quei croceristi che rimangono in città. Basta farsi un giro in una delle giornate in cui maggiore è la presenza di turisti per notare come questi ultimi girano per la città senza una meta ben precisa. Con in mano una cartina, chiedono informazioni su quello che possa essere visitato e magari su qualche iniziativa culturale. Il vuoto più totale, basti pensare alle terme di Traiano poco pubblicate, ma più in generale tutto il territorio intorno a Civitavecchia, ricco di storia che pure non sembra ispirare lo spirito imprenditoriale, per creare pacchetti culturali da vendere proprio si tour operator. Basterebbe davvero poco è un ruolo fondamentale spetterebbe proprio alle amministrazioni comunali, con Civitavecchia come capofila, per creare un indotto anche economico. Ma siamo scienziati noi? Se per cultura il Pincio ritiene quelle adunate a tappe sulla storia di Civitavecchia (su cui ci sarebbe da discutere e non poco), c’è veramente da preoccuparsi. Senza dimenticare gli ape valesse, altra chicca grillina. Ma studiare con le altre città del comprensorio un pacchetto magari “etrusco” è fantascienza oppure dobbiamo chiedere l’aiuto della Regione Lazio che, con la riapertura del Castello di Santa Severa, ha fatto risplendere un sito straordinario, lasciato per tanti anni nel dimenticatoio.