Un sindaco “riparatore”?
Sui lavori pubblici tante promesse, altrettanti proclami e nessuna autocritica.
La prima notizia dell’anno partorita dai valenti uffici del Comune di Civitavecchia è di quelle davvero da sobbalzare sulla sedia: il sindaco Antonio Cozzolino, con sprezzo del pericolo e un po’ anche del ridicolo, ha effettuato un sopralluogo alle “opere pubbliche” della città. Bontà sua, l’assessore al ramo, Ceccarelli, si è tenuto alla larga e non vi ha partecipato: per un imprevisto
familiare, hanno comunicato le fonti ufficiali. Speriamo di cuore che tutto per lui e la famiglia sia a posto. Ma tutto a posto nelle
opere pubbliche civitavecchiesi non è. Lo sa Ceccarelli, per sue stesse plurime ammissioni, e lo sa anche Cozzolino. Solo che
ora pare che al Pincio il primo cittadino si sia riscoperto grande estimatore di lavori da fare.
Così in settimana si è scoperto che ha designato il 2018 quale anno della terrazza Guglielmi, annoso problema da risolvere
per avere un fronte-mare che davvero si rispetti, e la Marina. Le dichiarazioni che sono state date in pasto all’opinione pubblica
nei giorni scorsi sono roboanti: “Il 2018 sarà l’anno delle manutenzioni, come già ripetuto più volte dall’Assessore: ridare decoro ad una Marina costruita in maniera quantomeno ‘perfettibile’, a voler essere galantuomini, e restituire terrazza Guglielmi alla fruizione della città sono due fra i tanti obiettivi per il 2018 ai quali già stiamo lavorando”, ha detto Cozzolino.
Benissimo. La prima considerazione è che non ci si aspettava proprio di un Cozzolino galantuomo: a dirla tutta, non è neanche giusto che lo sia. Nel senso che, se ritiene che ci siano nella Marina delle opere eseguite male, è suo dovere illustrare ai cittadini quali sono e, se si è ancora nei termini, cercare di recuperare. Ora, alla Marina c’è tanto degrado sia per atti vandalici inqualificabili sui quali si può fare ben poco, che per comportamenti che invece potrebbero essere scongiurati.
Lasciar percorrere quell’area da ingombranti camion del peso a pieno carico di numerose tonnellate, ad esempio, non è il
miglior modo di assicurare il decoro dell’area: perché le pavimentazioni si spaccano. Decidere poi di far traslocare le giostre
presenti per lasciar posto, per poche settimane, a giostre più grandi significa moltiplicare il transito di mezzi pesanti.
Oltre che, particolare che torna spesso nelle decisioni dell’amministrazione a cinque stelle, riservare al giostraio locale, mandato
al confino negli angusti spazi alla fine di viale Garibaldi, un provvedimento che pare aver del punitivo.
Quindi, da queste colonne il consueto giro di domande da far recapitare direttamente sulla scrivania del primo cittadino,
domande che tutto lascia credere che resteranno inevase, come le decine che le hanno precedute: la Marina ha subìto o no
danni nel corso di questa consiliatura? Le macchie di olio, sono tutte di periodi antecedenti alla sua amministrazione? Se sì,
ha modo di documentarlo con foto? Quanti danni sono stati fatti nel corso dell’ultimo anno con i continui passaggi di mezzi
pesanti sull’area? Ha il Comune chiesto a chi li ha causati i relativi risarcimenti?
La morale della favola, perché pensare che il 2018 sarà l’anno dei lavori pubblici equivale ad una favola, è un’altra: ai civitavecchiesi piacerebbe molto la manutenzione di quanto degradato nel corso del tempo, ma visto che le manutenzioni costano piacerebbe di più se il Comune non assecondasse comportamenti che… comportano danni alle pavimentazioni della
Marina.