Una transizione che non scalda
Il piano da energie rinnovabili presentato dall’assessore regionale Lombardi e dal vicepresidente Leodori accolto tiepidamente dalle istituzioni locali. Netta invece la bocciatura dei comitati.
“Civitavecchia più sostenibile, più solidale, più competitiva”, è la formula che sintetizza l’obiettivo del Piano per la Transizione di Civitavecchia (PTE), un documento di oltre 300 pagine elaborato dalla Regione Lazio in collaborazione con Sapienza Innovazione, e presentato il 7 giugno istituzioni locali, imprese e cittadini dall’assessora regionale alla Transizione ecologica e Trasformazione digitale, Roberta Lombardi, e dal vicepresidente, Daniele Leodori, presso la sede del Comune di Civitavecchia.
Durante l’incontro, ricco di interventi, sono state raccolte le osservazioni al Piano da parte di circa 20 rappresentanti del mondo della ricerca, del lavoro e delle attività produttive, ed esponenti della cittadinanza, e contestualmente è stata lanciata la consultazione pubblica on line, in corso fino al prossimo 11 luglio, grazie alla quale al link www.lazioinnova.it/ptecivitavecchia/,
sarà possibile visionare il documento e presentare le proprie osservazioni compilando l’apposito form.
Il piano della Lombardi è stato accolto per la verità tiepidamente. Se anzi le istituzioni, in primis il sindaco Ernesto Tedesco e il presidente di Adsp Pino Musolino, hanno espresso la volontà di contribuire per la propria parte alla stesura della ‘parte operativa, se e quando questa ci sarà, assai netta è stata invece la bocciatura dei comitati ambientalisti. In particolare tanto i ragazzi di Fridays for future quanto il rappresentante di Civitavecchia Bene Comune hanno criticato aspramente l’utilizzo di fonti fossili previsto dal piano (illustrato dai docenti di ingegneria Aerospaziale dell’università La Sapienza).